C’era la petizione lanciata dal mondo ambientalista e dai promotori della Milano Bike City (100 eventi in città dal 14 al 22 settembre) e anche un ordine del giorno votato dal Consiglio comunale a fine luglio per chiedere al Comune di aderire al «World Car Free Day 2019», una giornata senz’auto il 22 settembre. Giorni fa il sindaco Beppe Sala ha deluso Milano Progressista e i paladini dell’ambiente: ci sono gli eventi della Settimana della moda donna, non si può bloccare la città e neanche Area C. Per protesta, il presidente di Turbolento Thinkbike, Paolo Tagliacarne, ha subito deciso di non aderire più alla Bike City: «Con grande amarezza cancelliamo dal palinsesto i nostri due eventi. La giornata senz'auto è solo un simbolo, un segnale, ma è un momento importante e significativo per l'ambiente». E gli ambientalisti del Pd Alessandro Giungi e Carlo Monguzzi hanno anticipato ieri l'intervento dell'assessore alla Mobilità Marco Granelli alla Commissione sulle misure messe in campo dal Comune per contrastare l'emergenza climatica (a cui ha partecipato anche il presidente di Atm Arrigo Giana) con un comunicato in cui ribadivano che dal maggio 2018 hanno depositato un odg che chiede «di riproporre le domeniche a piedi in città, a cominciare dal 22 settembre, anche se ci sono problemi dovuti alle sfilate. La moda è la seconda industria dopo quella petrolifera più inquinante al mondo, deve modificare tutta la sua filiera per contrastare l'emergenza climatica. Un formidabile segnale sarebbe l'adesione delle griffe alla giornata mondiale senz'auto, con modelli e modelle che girano sui mezzi, magari con la borraccia» che il sindaco regalerà oggi ai bimbi nel primo giorno di scuola per evitare la plastica».
Granelli, messo «sotto processo» in Consiglio comunale da consiglieri e associazioni green presenti alla seduta, ha elencato le misure in atto, da Area B all'estensione della sosta a pagamento, ma per il 22 ha presentato solo 4 iniziative spot, precedute venerdì 20 da un evento di scuola «car free», presso la primaria Colletta del Municipio 4. Il 22 invece ci sarà una biciclettata da Chiaravalle al parco Lambro, la chiusura a favore di bici e pedoni di via Vaiano Valle (vicino al campo rom e non caratterizzata da un forte flusso di traffico), la «Fancy Bike Woman» da piazza Duomo all'Arco e un'altra «gita» in bici per vedere le nuove ciclabili del Municipio 6. Andrea Ascari di Friday for Future ha protestato: «Non è stato compresa a fondo l'emergenza se la città non rinuncia nemmeno a una giornata senz'auto». Anche la capogruppo di Milano Progressista Anita Pirovano esprime «delusione, non tanto per non aver seguito l'indirizzo dell'odg votato in aula ma per il ritenere che è impossibile oggi gestire un grande evento senza le auto». Peraltro sottolinea che «la delusione si sarebbe trasformata radicalmente se Granelli avesse proposto almeno per il 20 la sperimentazione di tutte le scuole car free, e non solo una».
Era contrario al blocco auto il centrodestra, il capogruppo Fabrizio De Pasquale ricorda che «in passato questi blocchi non hanno prodotto alcun miglioramento nella qualità dell'aria.
Sala ha giustamente annullato la domenica Car Free per l'impatto sulla moda ma ora chiediamo al sindaco perché le legittime ragioni di chi lavora nella moda valgono più di chi lavora nell'artigianato, nel commercio, nella logistica. Settori massacrati da divieti, blocchi e altre misure anti auto emanate da Sala negli ultimi anni».
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