Sedici ore per votare. Dalle 7 di questa mattina alle 23, seggi aperti a Milano per le eleggere le liste e i rappresentanti da mandare in Europa. Con un'incognita: il rischio astensione alla vigilia è alto (nel 2009 l'affluenza registrata a fine operazioni fu del 65%). Ma il Comune fa appello anche a non aspettare l'ultimo minuto per recarsi alle urne, se è possibile. Almeno nel capoluogo, politicamente sempre più vivace, si formano normalmente code nel rush finale, questa volta con un unico giorno per votare l'orario è allungato fino alle 23 ma meglio evitare sorprese e ingorghi ai seggi. Basterà entrare entro le 23 nella sede di voto comunque per avere diritto alle schede anche se nell'attesa è già scaduta l'ora x. Gli elettori milanesi sono quasi un milione - per la precisione 995.892 -, il 46,8% maschi e il 53,2% donne. Ieri intorno alle 18 si è chiuso l'allestimento delle 1.249 sezioni, distribuite tra 208 sedi: già sostituiti ad oggi 334 presidenti su 1.315 e 1.458 scrutatori si 5.128 hanno rinunciato all'incarico (e al compenso di 96 euro).
Per conoscere il proprio seggio, quest'anno è stata creata sul sito www.comune.milano.it la sezione «Dove voto?» : basta inserire nome, cognome e numero di tessera elettorale per individuare sezione e ubicazione sulla mappa. Per ogni informazione è stato attivato anche il numero unico 02.88444448. Allestiti 94 seggi speciali tra ospedali, altri luoghi di cura e carceri. Gli elettori disabili possono richiedere il servizio di trasporto gratuito in taxi o minibus ai numeri 02-88465290/45750/45754.
Chi ha smarrito la tessera elettorale o esaurito gli spazi disponibili per la certificazione del voto, può recarsi all'Anagrafe di via Larga o l'Ufficio elettorale di via Messina 52, aperti non stop dalle 7 alle 23, o presso una delle sedi anagrafiche decentrate, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17. Da gennaio il Comune ha duplicato 29.218 tessere, la maggior parte (21.470) nel mese di maggio.
Si può esprimere il voto tracciando un segno sulla lista prescelta e manifestando fino a tre preferenze per i candidati della lista. Va tenuto presente che la legge votata a Roma il 22 aprile scorso per la parità di genere prescrive che in caso di espressione di 3 preferenze da parte dell'elettore, una deve essere a favore di un candidato di sesso diverso dagli altri due, pena l'annullamento della terza preferenza.
Se i milanesi possono concentrarsi su Bruxelles, in altri 71 Comuni del milanese - oltre mezzo milione di elettori - si scelgono anche i nuovi sindaci e consiglieri.
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