Forse era solo una bravata per fare colpo sulla ragazza o forse veramente voleva uccidersi per dimostrarle il suo amore. Il giovane romeno ha fissato negli occhi la fidanzatina, tenendo puntata alla tempia una micidiale calibro 38, fino a quando la detonazione è rimbombata nel piccolo appartamento. Mentre il suo corpo scivolava a terra, la ragazza è scappata via terrorizzata in cerca dei soccorsi. Inutili però, quando è arrivato il 118, i medici hanno solo potuto constatare la morte del giovane.
Adrian, nome di fantasia, romeno di 24 anni, non era uno stinco di santo e nel suo passato c'erano già diversi precedenti, anche abbastanza pesanti come furti, ricettazione e persino sfruttamento della prostituzione. Quando ha incontrato Nadia, si è però innamorato perdutamente come mai prima in vita sua. Viveva per quella giovane e bella connazionale di 20 anni. Ma come capita spesso nelle passioni troppo ardenti, covava il tarlo della gelosia. E spesso e volentieri bastava poco per far nascere interminabili discussioni. L'ultima l'altra sera attorno alle 22.30 in un appartamento di via Dalmine. Banalissimo il pretesto. Lui le ha regalato un nuovo telefono cellulare che però non sembra funzionasse troppo bene e lei gliel'ha rinfacciato. «E così che dimostri tutto il bene che mi vuoi, con questo vecchio telefono?». Adrian non ci ha visto, forse c'è anche un po' di gelosia in mezzo, ma questo sarà difficile appurarlo. Così corre in camera da letto, estrae dal comodino un revolver Smith & Wesson calibro 38: un cannoncino. La pistola risulterà poi essere stata trafugata da un'abitazione razziata dai ladri in provincia di Udine un paio di mesi fa.
Adrian raggiunge la ragazza in cucina, è in piedi sulla porta: «Cosa devo fare perché tu capisca quanto ti amo, ammazzarmi?» e nel dire questo si punta la canna alla tempia. Poi, per rendere più convincente la minaccia, alza anche il cane. In quelle condizioni basta una minima pressione per far partire il colpo. Infatti un attimo dopo la detonazione assordante riecheggia nella stanza. Adrian scivola a terra senza un lamento, Nadia lancia un urlo, poi schizza verso la porta, scende al bar per chiedere aiuto. Qui incontra un amico, insieme chiamano i soccorsi e poi risalgono.
Quando la polizia e il 118 arrivano, trovano Nadia in un angolo, singhiozzante, il volto pieno di lacrime.
Un mistero che Adrian ha portato con se.
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