«Giovedì dello shopping con un ticket Atm»

«Giovedì dello shopping con un ticket Atm»

In principio era l’8 marzo, festa della donna. Una data simbolica per lanciare gli acquisti by night. Ma «era una previsione un pò troppo ottimistica» aveva ammesso anche l’assessore comunale al Tempo libero, Chiara Bisconti, rinviando i «giovedì dello shopping» al 22 marzo. Che è passato senza eventi e con le telecamere di Area C ancora accese fino alle 19,30. L’idea di un «fuorisalone» che si rinnovi ogni settimana nasce infatti dal patto tra Comune e Unione del commercio, dopo le proteste dei negozianti e bar del centro danneggiati dal superticket che ha ridotto ingressi e incassi in zona 1. E per rianimare le strade e i bilanci, almeno il giovedì gli occhi elettronici sulla ztl si spegneranno alle 18, con un’ora e mezza d’anticipo. Dopo due false partenze, nei prossimi giorni gli assessorati coinvolti (Tempo libero, Cultura, Attività produttive, Cultura e Sicurezza) faranno di nuovo il punto con l’Unione, che a metà marzo ha consegnato a Palazzo Marino un dossier di proposte e richieste per far funzionare la serata. E in quella sede attende risposte. «Ci sono più problemi tecnici che politici - ammette il segretario generale di Confocommercio Milano, Gianroberto Costa -. A questo punto bisognerà attendere almeno dopo Pasqua». E c’è chi giura che prima di maggio non se ne farà nulla. Tutto dipenderà (anche) dalle risposte del Comune al tavolo convocato a fine mese. Tra le richieste consegnate dai commercianti c’è quella di sconti sull’occupazione del suolo pubblico (la Cosap), un solo biglietto Atm da 1,50 per circolare dalle 18 a mezzanotte, bike sharing gratuito nello stesso orario, musei e mostre aperte fino alle 22.30 (come già avviene il giovedì) con ingressi scontati o a costo zero. E c’è il capitolo sicurezza. Uno dei nodi. Costa ammette che « i problemi di bilancio del Comune sono noti e si tratterebbe di pagare gli straordinari ai vigili tutte le settimane, ma è necessario che una serata di eventi abbia un livello di sorveglianza adeguato».
Nonostante l’umore e la voglia di collaborare dei negozianti e titolari di locali della zona 1 sia in ribasso (sulle vetrine hanno ancora appesi i manifesti «Area C uccide il commercio») a fronte di un programma corposo che garantisca più mezzi pubblici e l’afflusso di gente in centro, le boutique sono pronte a rimanere aperte almeno fino alle 22, si lavora a un programma di degustazioni nei negozi, musica, artisti di strada e piccoli concerti da Brera al Quadrilatero.


Con i «giovedì dello shopping e della cultura» il Comune oltre al fenomeno Area C. Dovrebbero diventare una sorta di fuorisalone che caratterizzi Milano, una formula per attirare turisti per un weekend lungo, da giovedì a domenica sotto la Madonnina.

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