Giravolta sulla sicurezza. Ora le telecamere servono

Quartieri insicuri e il Comune torna all'antico. Installa 52 apparecchi (come la giunta Moratti)

Giravolta sulla sicurezza. Ora le telecamere servono

Contrordine compagni! La città non è più così sicura come è stato raccontato finora. L'amministrazione si arrende all'evidenza: alle centinaia di segnalazioni arrivate dal territorio e al fallimento della linea predicata fin qui. E allora scopre che i milanesi hanno paura e installa 52 telecamere.

Era lo scorso luglio quando il sindaco Beppe Sala sosteneva che «Milano non è una città oscura in cui la gente ha paura ad andare in giro e invoca i militari per strada». Salvo poi essere smentito dai dati: a ottobre, infatti, così la classifica dell'indice di criminalità del Sole24Ore riportava Milano al primo posto basandosi sul rapporto delle denunce per numero di abitanti: 4.866,3 su 100mila abitanti e 159.613 complessive. Tra i reati più denunciati furti, truffe, rapine e violenze sessuali che, sebbene poco «ufficializzate» portano la nostra città in settima posizione.

E a contraddirsi lui stesso: tra le prime azioni del nuovo mandato l'annuncio dell'immediata assunzione di 500 vigili con l'obiettivo di rafforzare la presenza nella fascia notturna. «Ampliare il vostro impegno in tutti i quartieri - dichiarava Sala alla festa dei vigili - dove dovrà essere forte la vostra presenza e il vostro lavoro. La città ha bisogno di voi». Ed ecco l'atto finale che sconfessa palesemente la linea del centrosinistra sulla sicurezza, tema da sempre tabù anche di fronte all'evidenza: l'approvazione di un progetto per il potenziamento e l'ammodernamento delle telecamere di videosorveglianza, in collegamento con Forze dell'ordine e Prefettura. Con il finanziamento da 3 milioni di euro - fa sapere il Comune - sarà possibile potenziare la rete con 52 nuove telecamere in località selezionate dal Settore Sicurezza, dalla Polizia locale e dalle Forze dell'ordine sulla base delle richieste di Municipi, cittadini, comitati. Così verranno sostituite le vecchie telecamere analogiche con nuove più funzionali. «La videosorveglianza - dichiara Marco Granelli, assessore alla Sicurezza - costituisce un sistema molto utile per il controllo della città nei quartieri. Stanzieremo nuovi fondi per implementare il sistema».

Ma che fine ha fatto la filosofia del presidio sociale, del «no ai militari» perché «i luoghi vivono con le persone», e i progetti sociali di animazione dei quartieri?

Così oltre ad aver abbandonato le periferie che grandi iniziative di animazione non hanno visto, l'amministrazione ora cambia linea e si arrende all'evidenza: aumento di vigili e installazione di telecamere.

«Il centrosinistra non ha mai considerato la sicurezza dei milanesi una priorità e lo dimostra per l'ennesima volta- attacca l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato -. Di queste 1945 telecamere 1400 sono state messe dal centrodestra quando ero vicesindaco».

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