Ora che ha ottenuto anche lappoggio dei giudici, il sindaco Giuliano Pisapia pensa al futuro. «La decisione del Tar è estremante positiva e conferma un principio fondamentale: linteresse pubblico e il bene pubblico devono prevalere sugli interessi particolari». In ballo, ancora una volta, cè il destino di Area C, provvedimento che divide i milanesi. Giovedì scorso, il tribunale amministrativo ha respinto la richiesta di sospensiva del ticket antitraffico e - ancora prima di entrare nel merito della decisione - ha espresso di fatto un giudizio politico che va in soccorso allamministrazione. In sostanza - è la tesi dei giudici di via Corridoni - la salute pubblica prevale sugli interessi di categoria. Pisapia, dunque, segna un punto a proprio favore. E ipotizza di estendere il ticket anti-traffico. Secondo il sindaco, infatti, i giudici amministrativi hanno sancito che «il bene pubblico - ha spiegato ieri in occasione dellinaugurazione dellanno giudiziario del Tar - consiste nella lotta allo smog attraverso quella che noi chiamiamo mobilità gentile». E le ordinanze del tribunale costituiscono «un punto di partenza importante che ci spingerà ad andare oltre, ma allo stesso tempo non ci impedirà di risolvere le criticità che ci vengono segnalate».
Ma linaugurazione dellanno giudiziario è stata anche loccasione per i giudici aministrativi di rispondere alle sollecitazioni giute dalla Regione per una definizione in tempi rapidi dei contenziosi riguardanti le grandi opere in Lombardia. «Il presidente Formigoni - ha ricordato il pèresidente del Tar Francesco Mariuzzo -, facendo presenti le difficoltà in cui si trova a operare la Regione in alcune sue importanti intraprese, ha fatto presente che, quanto alla Brebemi, i lavori di costruzione del nuovo tronco autostradale che collegherà Brescia con Milano sono allo stato sospesi, essendo stati sottoposti a sequestro penale gli ultimi 7 chimometri del suo tracciato». Ebbene, Mariuzzo coglie loccasione per chiedere ai colleghi «se non sia opportuno un bagno di umiltà» e se «ciascuno dei responsabili della giustizia o dei palazzi dellapparato amministrativo non debba ritenersi vigorosamente chiamato non soltanto a far ordine nelle rispettive case, ma a mostrare loccorrente coraggio per modificare inveterate abitudini e per adottare ogni misura capace di aumentare il tasso di rispettiva» efficienza.
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