Cronaca locale

Dalla "Goccia" alle piste, grane legali per il Comune

La giunta si costituisce contro il comitato green che vuol fermare il recupero degli ex gasometri

Dalla "Goccia" alle piste, grane legali per il Comune

Nuova giunta, vecchie polemiche che ritornano. E finiscono davanti al giudice. Nella seconda seduta di giunta il sindaco Beppe Sala ha dovuto proporre e approvare la costituzione in giudizio davanti al Tar contro il ricorso presentato dal Comitato La Goccia, superambientalista, che vuole annullare la convenzione quadro tra Comune e Politecnico di Milano per lo sviluppo dell'area Bovisa-Goccia. Nell'area degli ex gasometri sorgerà un polo scientifico tecnologico di eccellenza, il progetto prevede l'ampliamento del Campus del Politecnico, anche attraverso il recupero di edifici di pregio come i due ex gasometri, e la realizzazione di un grande sistema di verde. A nord nascerà il grande Parco della Goccia di circa 162.500 mq e a sud il Parco dei Gasometri, attrezzato per il tempo libero e lo sport, per un totale di quasi 215mila mq di verde, circa il 65% dell'intera superficie. Il comitato però vuole salvaguardare il bosco spontaneo, circa 2mila alberi ad alto fusto su 42 ettari che il sindaco green vorrebbe «radere al suolo». «L'Accordo tra Comune e Politecnico sostengono - è fumoso e non offre nessuna garanzia che venga realizzato quanto preannunciato all'interno, in particolare la conservazione del verde rimasto, dopo i continui disboscamenti. Gli alberi sono in pericolo oggi più che mai». Il Comitato ha presentato un ricorso straordinario avanti il Capo dello Stato notificato al Comune lo scorso 25 giugno, chiedendo l'annullamento, con istanza cautelare, degli atti che riguardano «l'intervento di attuazione della Grande funzione urbana» (delibere, determine dirigenziali, Pinao delle Regole del Pgt). Il Comune ha chiesto la trasposizione del ricorso davanti al Tar della Lombardia, dove ora si è spostato il match. Il 28 ottobre i ricorrenti hanno impugnato anche la Convenzione Quadro stipulata il 12 maggio. Secondo la giunta il ricorso, che vuole dimostrare l'illegittimità degli atti comunali, è «inammissibile e infondato». E difende il progetto, «volto alla rigenerazione dell'area industriale dismessa, dove la vegetazione è cresciuta sul terreno inquinato. Richiede interventi di bonifica, che si stanno realizzando per lotti, per tornare fruibile ai cittadini».

Stessa giunta, altre grane legali. C'è già una fila di ricorsi contro il Regolamento per la Qualità dell'Aria approvato dal consiglio comunale il 21 dicembre 2020 (nonostante la battaglia in aula del centrodestra). Ora è la Carbotermo spa a chiedere al Tar della Lombardia l'annullamento dell'articolo 3 che introduce il divieto di installare generatori di calore per impianti termici civili con potenza inferiore a 3 MW alimentati a legna da ardere, carbone di legna e biomasse combustibili a partire dal primo ottobre 2022. Per arrivare all'obiettivo sostiene che sia stata violata la prescrizione della notifica preventiva alla Commissione Europea. Anche in questo caso, il Comune si è costituito in giudizio.

Last but not least, la giunta Sala deve opporsi in tribunale al decreto ingiuntivo notificato dalla società Viabit che pretende circa 438mila euro per lavori di manutenzione sulle piste ciclabili.

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