Il governatore tifa Trump. E il sindaco invita Obama

A Washington per Donald: «Il suo discorso è forte e coraggioso». Nostalgia di Barack in Comune

Alberto Giannoni

Il governatore stravede per Trump, il sindaco ha nostalgia di Obama. I due palazzi istituzionali più importanti di Milano si dividono: in Regione si fa il tipo per il neo presidente degli Stati Uniti, Palazzo Marino invece potrebbe ospitare una visita dell'ormai ex presidente. Per il secondo anno consecutivo, ieri il governatore leghista Roberto Maroni era a Washington al «National prayer breakfast», il tradizionale appuntamento che si conclude con il discorso presidenziale. Il presidente della Regione ha pubblicato due foto dell'evento: «Trump non delude - ha scritto ieri mattina - discorso forte su sicurezza, immigrazione e difesa dei nostri valori. Grande entusiasmo in sala». «Un discorso coraggioso, da leader vero, attento alla sicurezza dei cittadini nel rispetto di tutte le religioni» ha aggiunto due ore dopo. Di tutt'altro avviso, evidentemente, un Democratico come il sindaco Beppe Sala: «Stiamo pensando di invitare Obama a Milano. Sarebbe una bella cosa» ha detto ai giornalisti che lo hanno sollecitato sulla presenza di Maroni al discorso presidenziale. «De gustibus....» ha poi ribadito a proposito dell'entusiasmo filo-Trump di Maroni. « Io sono un nostalgico di Obama» ha rimarcato il sindaco.

La missione americana di Maroni era iniziata con una tappa all'istituto italiano di cultura di New York. Della delegazione regionale negli Usa fa parte l'assessore alle Culture Cristina Cappellini: «Grande intervento di Trump con un passaggio significativo sul tema dei cristiani perseguitati» ha detto.

E in precedenza aveva parlato dell'incontro con il direttore dell'Istituto italiano di cultura Giorgio Van Straten e il console generale d'Italia, Francesco Genuardi - nel corso del quale sono state presentate le attività di promozione, «dai siti Unesco alla valorizzazione del sistema museale che vede nel grande successo dell'abbonamento musei, un motivo di grande soddisfazione: a tutt'oggi le tessere vendute ammontano a circa 28.600».

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