Giusto cent'anni fa, i soldati italiani al fronte si preparavano a dare il via a quel lungo massacro che sarebbe stata la battaglia dell'Ortigara: una battaglia rimasta impressa a lungo nella memoria collettiva per la sua cruenta inutilità, e cantata anche nella canzone simbolo della protesta da trincea, «Ta-pum».
E giovedì «Ta-pum» e tante altre canzoni saranno cantate nella serata che Unitre, l'università delle tre età, ha organizzato per celebrare il centenario della Grande Guerra presso il teatro di via Daniele Crespi, dietro corso Genova.
«Canzoni militari e patriottiche», dice la locandina. E fa un certo effetto, in un Paese dove il presidente della Camera snobba i reparti medaglia d'oro quando le sfilano davanti, che il valore dell'amor d'Italia trovi ancora qualcuno disposto a cantarlo.
L'idea nasce da Rodolfo Andreassi, da anni direttore artistico dell'Unitre, e in particolare del gruppo canoro che al suo interno ha radunato uomini e donne.
Di cori amatoriali Milano è ben fornita, e il loro repertorio è vario, ma solo quello dell'Unitre si è specializzato in canzoni da guerra.
A leggere il programma della serata di giovedì, è stata una scelta senza barriere ideologiche: non c'è la più antimilitarista delle canzoni da trincea, «Gorizia tu sei maledetta», ma c'è «Ta-pum», che venne apertamente accusata di disfattismo; ci sono canzoni sincere («Era una notte che pioveva») e canzoni di piena propaganda, come la «Canzone del Piave», scritta in realtà non da un soldato ma da un cabarettista napoletano, divulgata tra i soldati per volere di Diaz, e
assurta per un breve periodo, prima dell'«Inno di Mameli», a inno nazionale provvisorio.E ci sono anche canzoni non di guerra ma alpine: perché Patria e montagna sono, nel ricordo della Grande Guerra, indissolubilmente legate.
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