Chiara Campo
Una delle mail più recenti è datata 6 marzo, due mesi fa. É firmata dal comandante dei vigili Antonio Barbato ma il «mandante» è ovviamente l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli. Esprime una profonda insoddisfazione per il numero delle multe staccate dai vigili di quartiere e chiede di metterci più impegno. Ai «cari colleghi» il neo capo dei ghisa scrive che non può esimersi dal «rappresentare l'insoddisfazione dovuta al risultato numerico dei rilievi di sosta dei vigili di quartiere a distanza di oltre due settimane dall'attivazione di questa funzionalità sui dispositivi mobili». Il servizio dei ghisa di prossimità impegna circa trecento agenti, con ventisette palmari a disposizione, se fossero più produttivi nello stangare le auto in sosta insomma darebbero una mano anche alle casse del Comune, deve essere stato il Granelli-pensiero. Non basta evidentemente che Milano sia già la capitale delle multe, un primato già conquistato nel 2015, soprattutto grazie agli autovelox. Si pul fare di più. Il risultato complessivo delle sanzioni fino a due mesi fa però, come puntualizzava bene il comandante nella mail inviata ai colleghi funzionari, non era «certamente all'altezza delle aspettative del Comando come anche del nostro assessorato. Vi sollecito pertanto una continua ed incisiva opera di motivazione del personale unitamente ad una costante attività di verifica dei risultati da svolgersi attraverso il monitoraggio della piattaforma di gestione».
Non è un dettaglio che i vigili di quartiere - introdotti dall'ex sindaco Gabriele Albertini - dovrebbero essere un punto di riferimento per i cittadini, raccogliere le loro segnalazioni su cosa non funziona e sui rischi sicurezza e girarle agli uffici competenti. Un anello di congiunzione insomma tra i residenti e il Comune. Durante la giunta Pisapia però hanno smesso via via di avere quel compito, sono tornati per una parte delle ore in servizio a dirigere il traffico agli incroci. E con il fiato sul collo (e soprattutto un monitoraggio attento dei superiori) sul numero delle multe emesse da ciascun agente, ci capisce bene quale sarà ora la loro priorità. Il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi intende invece «riportare i vigili di quartiere al ruolo per cui sono nati, devono essere vicine ai cittadini e dedicarsi più a compiti di sicurezza che non alle sanzioni». Lo ha precisato anche all'incontro con i ghisa organizzato dalla Uil Polizia locale, presieduto da Fabrizio Caiazza.
É stato Parisi durante il dibattito a criticare quelle «mail che chiedono ai ghisa di fare più multe, e alcuni agenti mi riferiscono che l'input dato a chi va nei mercati è di controllare chi ha la licenza, se sforano di pochi centimetri lo spazio assegnato devono multarli, mentre se accanto a loro ci sono abusivi con la
merce sulle lenzuola devono passare oltre». C'è poi il tema autovelox usati per fare cassa. Per Parisi «vanno segnalati in modo chiaro, l'obiettivo è che la gente vada piano non che superi i limiti così scatta la multa».
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