«Grave cavalcare l'astensione Devono motivare i sospetti»

L'assessore sorveglia lo spoglio. «Solo insinuazioni»

Gianni Fava, assessore regionale delegato dalla giunta a seguire la partita referendaria, da dirigente leghista e da amministratore pubblico, lei come l'ha vissuta?

«Con entusiasmo e passione. Non a caso ho accettato quest'incarico: quelli che hanno la mia storia politica vivono questa vicenda con apprensione e interesse, come cittadini, prima ancora che come leghisti».

Ma cosa c'è in ballo?

«Il regionalismo differenziato, che la Costituzione ha accolto ma che in questo Paese centralista non è mai stato applicato. Un regionalismo vero che premia merito e responsabilità. Tutti i principi che hanno animato le battaglie della Lega, non a caso abbiamo trovato intesa e armonia con Silvio Berlusconi e Forza Italia, l'unico che ha sempre assecondato il nostro percorso e condiviso questo obiettivo».

Però si è aperta una crepa a destra.

«La crepa è col vertice romano di Fdi, non con elettori o dirigenti lombardi, con cui c'è grande sintonia. Credo che Meloni abbia annusato la possibilità di avere uno spazio e ha fatto un'operazione di sciacallaggio politico. Ma penso che le sia andata male».

All'assessore chiediamo: la macchina è pronta? Tutto tranquillo?

«Tutto tranquillo non esiste quando si organizza il più grande evento elettorale non gestito dallo Stato. Stiamo sperimentando il voto elettronico in un Paese poco incline di solito alla novità. Non sono stati giorni tranquilli, ma mi sento di dire che le cose sono procedute per il meglio. Con intoppi ma risolti. Non credo che ci saranno particolari problemi».

Il parla di opacità gravi.

«Al Pd rispondo che le hanno provate tutte. Avendo esaurito ogni argomento per giustificare una campagna ridicola e contro gli interessi dei lombardi non resta che contestare la modalità di voto. Dovrebbero dimostrarle le opacità. Gli uffici legali dovranno farsene carico dopo il voto e citare in giudizio alcuni di questi personaggi che hanno procurato allarme».

I risultati? A che ora?

«A un paio d'ore dalla chiusura. C'è la necessità fisiologica che si portino le chiavette coi dati dei seggi.

L'affluenza invece entro pochi minuti dalla chiusura. Qualcuno ha cavalcato il partito astensionista, noi stiamo cercando di portare gente a votare, il Pd si prende una grave responsabilità molto grande dal punto di vista civile, dimostrando irresponsabilità».

AlGia

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