Il gip Vincenzo Tutinelli ha incaricato l'Asl di effettuare una verifica su circa 5mila cartelle mediche del gruppo ospedaliero San Donato nell'ambito di un procedimento per una presunta truffa al sistema sanitario nazionale che sarebbe stata messa in atto gonfiando le richieste di rimborso per le prestazioni svolte. Una decisione presa ieri prima di decidere se accogliere o rigettare la richiesta di archiviazione avanzata dal pm Letizia Mannella per 25 persone - tra primari, firmatari delle cartelle e manager -, dopo che inizialmente aveva notificato a 68 indagati l'avviso di conclusione delle indagini.
Nel gennaio del 2011, il pm aveva chiesto l'archiviazione per tutti gli indagati, tra cui Giuseppe Rotelli, coinvolto solo in qualità di presidente e rappresentante legale del gruppo ospedaliero in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per i reati commessi dai propri dipendenti. La richiesta di archiviazione è stata accolta solo in parte dal gip, che si è riservato di decidere sulla posizione di 25 persone.
Per Tutinelli, infatti, devono essere rivalutate le posizioni degli indagati che hanno firmato almeno 100 cartelle nelle quali il rimborso ottenuto ha superato quello dovuto di almeno 500 euro a cartella. Le cartelle al centro dell'approfondimento d'indagine sono circa 5mila, per circa 2,5 milioni di euro di rimborsi ottenuti.
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