Per battere l'influenza Regione Lombardia quest'anno punta (anche) sulla semplificazione delle procedure. Da lunedì prossimo sarà possibile sottoporsi alla vaccinazione anti virus, ad oggi sono 5.185 i dottori di medicina generale che hanno già prenotato la distribuzione dei sieri per un totale di 900mila vaccini e oltre 80mila pneumococcici. E l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha anticipatp ieri con la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca novità importanti per la campagna antinfluenzale 2019/20. «Vogliamo che la maggior parte dei nostri concittadini over 65, auspicabilmente tutti, possa vaccinarsi - ha premesso Gallera -, per questo abbiamo semplificato l'iter che i medici dovranno seguire per approvvigionarsi. Da oggi possono prenotare i sieri e andarli a ritirare più volte presso la farmacia di riferimento». Fino agli anni passati i dottori dovevano andare a recuperare i vaccini presso le Ats (ex Asl) e tenerli nei propri studi, «da oggi non è più così». E la quantità di sieri già prenotati tramite il sistema informativo che gestisce la distribuzione sul territorio conferma evidentemente che il nuovo sistema è valido.
La presidente d Federfarma conferma l'efficacia dell'accordo stretto con Regione, «poter affiancare il Sistema sanitario regionale nel rafforzamento della strategia preventiva valorizza una delle caratteristiche della farmacia - sottolinea -. Con la propria accessibilità e professionalità si conferma un presidio sanitario fondamentale sul territorio». Secondo Racca la prossimità ai medici è importante e sarà un'arma in più per debellare il male di stagione.
Sulla base delle indicazioni fissate dall'Oms (l'organizzazione mondiale della sanità che indica come obiettivo primario della vaccinazione «la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità prematura in gruppi ad aumentato rischio di malattia grave»), le persone alle quali viene raccomandato e offerto gratis il vaccino le persone di età pari o superiore ai 65 anni, i bambini d età superiore ai sei mesi, ragazzi e adulti affetti da patologie a rischio di complicanze, donne in gravidanza, pazienti lungodegenti, medici e personale sanitario di assistenza, familiari e contatti di soggetti ad alto rischio.
L'assessore regionale ha ricordato che l'influenza causa ogni anno «costi elevatissimi a carico della comunità», sia in termini di spesa farmaceutica e ospedaliera che di costi sociali, ad esempio per le assenze dal lavoro per curare se stessi o i familiari.
E il ricorso al pronto soccorso e all'ospedalizzazione per curare l'influenza soprattutto in persone anziane comporta tempi di attesa lunghi o la carenza di posti letto per altre patologie, da qui la necessità di diffondere in maniera sempre più massiccia la cultura della prevenzione. La Regione con la collaborazione di un centinaio di medici e pediatri monitora da ottobre a marzo l'andamento dei casi attraverso il sistema di sorveglianza Influnews.
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