Ferruccio GattusoIn fondo, il cinema ha sempre a che fare con loro. Serena Autieri e Paolo Conticini con il piccolo e grande schermo non tagliano mai i ponti, anche quando sembrano farlo accomodandosi (si fa per dire, i ruoli sono molto impegnativi) nel musical teatrale Vacanze Romane, in arrivo al Teatro Linear4Ciak da questa sera al 21 febbraio dopo una tournée autunno- inverno partita dal Sistina di Roma. Lo spettacolo, ispirato al mitico film del 1953 vincitore di tre Oscar diretto da William Wyler, con Audrey Hepburn e Gregory Peck protagonisti, segnò dodici anni fa l'ultimo sodalizio professionale tra Pietro Garinei e Armando Trovajoli. Su libretto di Paul Blake, musiche di Cole Porter e Armando Trovajoli, con le scenografie (fisiche e in proiezioni video) del premio Oscar Gianni Quaranta e le coreografie dello specialista di Broadway Bill Goodson, la versione da palcoscenico di Vacanze Romane è un ritorno in grande stile. Per Serena Autieri, che già vestì in quell'esordio il ruolo della principessa Anna in missione diplomatica a Roma, si tratta di un ricordo indelebile: «Ritrovarmi dopo dodici anni ancora in questo ruolo è un'enorme gratificazione spiega l'attrice napoletana - Ai tempi ero alle prime armi, bloccata dall'ansia al momento di andare in scena. Sentivo di far parte di uno spettacolo importante, per di più avevo al mio fianco un attore del calibro di Massimo Ghini. Oggi riesco ad apprezzare ogni momento, anche i più difficili, come le canzoni di Cole Porter o i numeri di danza insieme a un corpo di ballo di venti perfomer giovani quanto bravi». Basta vederla perfettamente a suo agio negli eleganti costumi di scena per capire che il sangue blu si addice all'attrice napoletana, recentemente tornata sugli schermi cinematografici nella commedia «Se mi lasci non vale» di Vincenzo Salemme. Nel ruolo del giornalista romano destinato a innamorarsi di lei Paolo Conticini dà forma a un vecchio sogno: «Da tempo cercavo un buon titolo teatrale spiega uno dei volti noti della fiction tv Provaci ancora prof! - Questo era in cima alle mie aspirazioni tanto che mi fiondai a fare il provino. Più che al ruolo che fu di Gregory Peck ho pensato a quello di Massimo Ghini, che mi folgorò nel primo allestimento».
Quanto a ballare e cantare, il training è stato duro ma anche, come dire, astuto: «La bravura di un coreografo come Bill Goodson spiega Conticini è quella di captare ciò che più ti appartiene, e disegnarti su misura numeri che ti fanno sembrare più bravo di quanto tu sia in realtà».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.