Gli albergatori milanesi lucidano le casse in vista di Expo: le previsioni di incassi per l'anno di Expo indicano un incremento del business del 22 per cento. Il che significa un'impennata dei prezzi per sfruttare al massimo l'occasione. Però gli operatori messi in campo dalla Camera di commercio tramite la società Explora avvertono che non è il caso di ragionare così: «Expo è sì un'occasione, ma per riorganizzare tutto il sistema dei servizi alberghieri.
Per questo abbiamo stabilito un limite degli aumenti che va dal 20 al 30 per cento ha spiegato Josep Ejarque, a capo di Explora non si tratta di un obbligo che abbiamo imposto noi: è quanto abbiamo calcolato che possa sopportare il mercato ed evitare così un effetto Londra 2012». Per le olimpiadi nella capitale britannica infatti moltissimi albergatori proposero prezzi così alti che le stanze rimasero vuote e il contraccolpo economicamente fu molto duro.
I colleghi milanesi avevano già iniziato a compiere questa strada, spiegano da Explora, ma adesso stanno tornando sui loro passi perché hanno capito che non si può esagerare in questo senso. Per ribadire ancora questi concetti si è tenuta nei giorni scorsi a Palazzo Turati la presentazione del rapporto sulla situazione degli albergatori milanesi.
Presente anche Franco D'Alfonso, assessore comunale al Commercio, che ha affermato che per quanto riguarda Palazzo Marino la compagna di pubblicizzazione di Expo è finita visto che, tra le altre cose, la città è stata inserita tra le cinque da visitare nel 2015 della rivista Lonely Planet. E invece ha sottolineato che «i gruppi organizzati ormai sono andati: andranno tutti a Lugano o in Francia a dormire e poi arriveranno a visitare l'esposizione a Rho». Durante il suo intervento è arrivato lo sfogo di Marco Malacrida, di Res società che stabilisce quale sia la reputazione degli alberghi: «Assessore la prego lei sta dicendo una serie di banalità, la prego di risparmiarcele». I due, che non si conoscevano fino a quel momento, si sono chiariti a convegno concluso.
Quello dei prezzi, per il quale Ejarque ha ribadito ancora una volta: «Attenzione ai furbetti del quartierino», non è l'unico rischio legato a una gestione sbagliata per i sei mesi di Expo. Gli esperti di Explora hanno sottolineato anche quello relativo al 2016, cioè il rischio intermezzo: dopo ogni grande manifestazione c'è un calo fisiologico delle presenze e un riassestamento dei costi delle stanze.
Quindi bisogna essere pronti. Poi c'è anche quello di non essere abbastanza connessi: le strutture non hanno, secondo le ricerche presentate, abbastanza connessione internet.
A questo proposito D'Alfonso ha sottolineato che a usufruire della possibilità di connettersi alla linea pubblica offerta dal Comune quest'estate sono stati soltanto sette alberghi. Una delle mancanze di cui sono coscienti anche gli stessi operatori: secondo una ricerca della Camera di commercio, gli stessi protagonisti del settore danno un 7 su 10 come voto al sistema turistico milanese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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