C'erano una volta i «santini» elettorali. Ci sono ancora per carità, basta fare un rapido giro al mercato in questi giorni e l'assalto dei militanti è garantito, si esce con le tasche piene di mini volantini. Ai candidati tocca distinguersi dalla massa. Qualcuno si sta inventando gadget e slogan che colpiscano l'attenzione. C'è chi prova a prendere gli elettori per la gola, nella campagna 2018 sta andando di moda il food. É il caso del capolista della Lega alle Regionali, Gianmarco Senna, che aprirà la campagna domaniì con un aperitivo (ballereccio e mangereccio) in un locale della movida all'Arco della Pace e ha affittato un'apecar con cui girerà nelle prossime settimane Milano e dintorni per offrire volantini e risotto. La lista «Obiettivo Lombardia per le autonomie» che sostiene il candidato governatore del centrosinistra Giorgio Gori (capolista a Milano è Carmine Abagnale, ex Pdl e assessore del centrodestra nel Municipio 4 fino a cinque giorni fa) distribuisce invece durante gli eventi elettorali le scatola di mentine con lo slogan «Fare di più, fare meglio». Le pasticche toglieranno l'amaro in bocca in caso di sconfitta.
Gioca quasi in casa Alfredo Zini, proprietario di un ristorante storico milanese e in lista con il Pd. Ai (possibili) elettori offre una bottiglia di vino rosso con l'etichetta personalizzata per raccontarsi agli elettori: «50 anni, milanese, ristoratore a Milano, da sempre nel mondo del ciclismo, coordinatore dell'associazione Botteghe storiche. Metto a disposizione la mia esperienza maturata negli anni nei settori del commercio, del turismo e dello sport».
I «Sardone Boys», ossia i militanti - uomini e donne - che sostengono la consigliera milanese di Forza Italia Silvia Sardone, candidata in Regione, indossano ai banchetti le pettorine con la foto e lo slogan della pasionaria della sicurezza. Il capogruppo azzurro Gianluca Comazzi, al numero cinque sulla lista di Fi per la Lombardia, ex garante e da sempre impegnato nella difesa degli animali, ha tappezzato invece muri e furgoni con i manifesti in cui è ritratto accanto a un cane lupo. E durante la campagna distribuirà, come aveva fatto alle Comunali del 2016 (quando ha portato a casa 2.600 preferenze) le ciotole per cani con adesivo elettorale. Si sbizzarrisce sul web il candidato alle Regionali del Pd Alessandro Giungi che nel 2016 fu il primo dei non eletti in consiglio comunale. Per farsi campagna ha arruolato (ironicamente) anche il presidente Usa Donald Trump come testimonial al contrario. Il Tycoon mostra la foto del Democratico e intima: «Non votate Giungi».
Minaccia che per gli elettori dem dovrebbe sortire esattamente l'effetto opposto. Tra gli eventi «di massa», i 5 Stelle stanno organizzando un giro sulla contestata linea 90/91, possibile avvistare il candidato governatore Dario Violi con i grillini in corsa per la Lombardia.ChiCa
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