I cattolici Pd: «No a mamma e papà»

I cattolici del Pd che si erano dissociati dal resto del partito al momento di votare in consiglio regionale la mozione presentata da Umberto Ambrosoli per la liberalizzazione delle droghe leggere, ieri invece non hanno difeso la dicitura «padre» e «madre» abolita da Palazzo Marino sui moduli per le iscrizioni alle scuole dell'infanzia comunali a favore di un più neutro «genitore». Termine che ovviamente apre alla famiglia omosessuale. In molti si aspettavano quantomeno una loro astensione, una segnale forte contro la deriva imposta dalla Milano «arancione» del sindaco Pisapia che dopo il patrocinio ai gay pride e il registro delle coppie di fatto, ha assestato un nuovo colpo al matrimonio tradizionale. Invece, è stato più forte lo spirito del branco e nemmeno la recente visita del cardinale Angelo Scola ha raddrizzato un po' il timone di quella parte di centrosinistra che comunque continua a indicare nella Chiesa il suo punto di riferimento. Se non politico, almeno spirituale.


Una diserzione che comunque non ha impedito l'approvazione della mozione presentata dal capogruppo leghista Massimiliano Romeo e votata da tutto il centrodestra (Fi, Lega, Ncd, Lista Maroni e Partito pensionati) e con la quale il consiglio regionale «deplora e stigmatizza» la decisone del Comune.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica