Coronavirus

I contagi continuano a salire ma si resta "arancione scuro"

Fontana: "Siamo riusciti a evitare la zona rossa". Moratti garantisce "a giugno vaccinati tutti una volta"

I contagi continuano a salire ma si resta "arancione scuro"

La Lombardia rimane arancione scuro. Ieri la conferma dalla Cabina di Regia dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della salute. «Considerato l'aumento della trasmissione del virus, determinato dalla variante inglese, l'organismo ministeriale ha raccomandato alle regioni dove l'incidenza settimanale superi la soglia di 250 casi per 100mila, come la nostra, di adottare il massimo livello di mitigazione - spiega il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana -. Un'iniziativa da me già adottata due giorni fa con la decisione di rafforzare la zona arancione, inserendo oltre alla chiusura delle scuole anche altre restrizioni, come le visite a parenti amici e lo spostamento verso le seconde case e le situazioni che generano rischi di assembramento. Un'iniziativa - sottolinea il presidente - che, se non intrapresa, avrebbe aggravato la situazione epidemiologica e forse costretto la Lombardia in zona rossa».

Per quanto riguarda le chiusure della scuole che hanno coinvolto 1,2 milioni di bambini e studenti tra scuole dell'infanzia e superiori, con le relative proteste che infiammano i social da due giorni e che ieri hanno visto il comitato «Priorità alla scuola» manifestare sotto la sede dell'Ats Città metropolitana Fontana aggiunge: «Sono molto dispiaciuto per i disagi che i genitori hanno dovuto affrontare, ma vorrei che comprendessero che purtroppo sono i contagi e il virus, talvolta, a dettare i tempi, soprattutto con queste varianti che coinvolgono maggiormente i più giovani. Attraverso la vicepresidente Moratti, abbiamo sollecitato il Governo per sbloccare immediatamente i sostegni per le famiglie, come i bonus e congedi parentali»

Intano ieri si sono registrati 5210 nuovi contagi in regione pari al 9,1 per cento dei tamponi effettuati. DI questi 1593 nel Milanese e 1222 nel Bresciano.

«I dati che vediamo sono in peggioramento non solo per la Lombardia - commenta Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene generale e applicata all'Università degli Studi di Milano - ma anche Emilia Romagna e Campania. Speriamo che per la Lombardia questi interventi possano contenere la diffusione, anche se i risultati di un arancione scuso non sono immediati».

Per quanto riguarda i vaccini ieri un nuovo vertice governo regioni per ricalibrare il piano: verso aprile la Lombardia dovrebbe partire con la campagna massiva. Merito anche dell'arrivo del vaccino Johnson&Johnson e delle nuove prospettive offerte Sputnik. Per quanto riguarda la Lombardia «abbiamo approvato i centri più importanti per vaccinare tutti predisponendo la pianta organica. Per ora abbiamo vaccinato oltre 100mila soggetti over 80 estiamo procedendo con le categorie a rischio, i disabili, in questi giorni, iniziamo anche con gli insegnanti. Oggi viaggiamo su una media di 20mila persone al giorno e stiamo aumentando man mano che riceviamo più vaccini».

«Crediamo sia fondamentale poter garantire almeno una dose di vaccino a tutti i lombardi entro la fine di giugno» precisa l'assessore al Welfare Letizia Moratti.

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