Assolombarda regge la crisi E ora è pronta per nuove sfide

In questi 5 anni di crisi è stata messa in sicurezza e razionalizzata. Ora è pronta per Expo

Assolombarda regge la crisi E ora è pronta per nuove sfide

Quella che Gianfelice Rocca riceve oggi in eredità è un'Assolombarda che, in questi ultimi cinque anni di crisi finanziaria ed economica, è riuscita a rafforzarsi. La ripatrimonializzazione della più grande associazione di industriali aderente a Confindustria è stato l'obiettivo principale perseguito dal 2008 dall'attuale direttore generale Antonio Colombo, nominato nel novembre 2007 per l'ultimo anno del mandato di Diana Bracco e poi confermato nel 2009 da Alberto Meomartini.

La mission era quella di mettere in sicurezza Assolombarda che cinque anni fa, con riserve ridotte quasi allo zero, appariva assai fragile. L'associazione degli industriali di Milano e Lodi andava messa in sicurezza in vista dei tempi grami che cominciavano a intravvedersi. E così è avvenuto: Rocca, nel bilancio 2012 distribuito ai membri della giunta, troverà 22 milioni di riserve al netto dell'immobile di via Pantano, che aveva assorbito capitale soprattutto ai tempi della gestione di Michele Perini. Il che riflette risultati positivi con una media nell'ordine dei 4 milioni l'anno dal 2008 a questa parte, 2012 compreso.

Un risultato per nulla scontato, soprattutto se si pensa che la crisi è costata al sistema Assolombarda la perdita di 7-800 imprese e di qualcosa come 30mila dipendenti. E per un'associazione la crisi si abbatte due volte sui conti perché quando un'impresa associata va in difficoltà, da un lato aumenta le richieste di servizi e dunque i costi di Assolombarda; dall'altra riduce i dipendenti e dunque i contributi. Ma i numeri di oggi, che parlano comunque di più di 5.500 imprese per oltre 300mila lavoratori, hanno senz'altro la forza di essere più efficienti di quelli precedenti. Garantendo cioè contributi certi e “sani”, che hanno confermato per Assolombarda, con i suoi 29 milioni di ricavi, il ruolo di primo contribuente di mamma Confindustria, a cui fornisce quasi il 10% delle entrate.

Si tratta di un risultato frutto di un gran lavoro di efficientamento qualitativo dal lato dei ricavi, rimasti pressoché stabili nel quinquennio, a fronte di retribuzioni ferme (ed è su queste che si calcolano i contributi associativi delle singole imprese) e di associati in calo. Ma anche di una forte razionalizzazione dal lato dei costi della macchina di via Pantano.

Per i milanesi è forse naturale che l'esempio virtuoso arrivi dall'associazione che riunisce tra gli altri Mediaset, Pirelli ed Rcs; ma anche Eni ed Enel.

Per questo Rocca, che verrà nominato dall'assemblea privata di Assolombarda, convocata oggi all'ex fabbrica aeroplani Caproni, in via Mecenate, 90, potrà lavorare fin da subito con le spalle economiche e finanziarie coperte. Per dedicarsi alle tante sfide della provincia. Una su tutte, quella dell'Expo, già nell'agenda del suo primo biennio.

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