Coronavirus

"Covid, ondata imprevista. I fragili si proteggano"

Il virologo Fabrizio Pregliasco: "Omicron 5 molto contagiosa, usate le mascherine. Over 80 e immunocompromessi non rischino"

"Covid, ondata imprevista. I fragili si proteggano"

Fabrizio Pregliasco, virologo, docente di Igiene generale e applicata all'Università degli Studi e direttore sanitario dell'Irccs Ortopedico Galeazzi stimo assistendo a un picco di risalita dei contagi. Cosa succede?

«Siamo in una situazione di transizione verso l'endemia, questo significa che non bisogna pensare di aver archiviato il problema ma che dovremo conviverci a lungo. Abbiamo ormai capito che il Covid ha un andamento a ondate con la tendenza alla riduzione progressiva. Si comporta come le onde di un sasso lanciato nello stagno. In questo momento ci troviamo davanti una situazione inattesa».

Come mai tutti questi contagi?

«Omicron 5 è una variante contagiosissima, al pari del morbillo. R0 è di 15/17 significa che si verificano dai 15 ai 17 contagi secondari per ogni caso indice. Con Delta erano 7, con il virus di Wuhan 2,5». Questa situazione è dovuta al disposto combinato di due fattori: l'altissima contagiosità di questa variante e la libertà che ci troviamo a vivere».

Avevamo capito che il caldo e i raggi ultravioletti fossero nemici del virus...

«I contagi si espandono in inverno perchè si tende a vivere in ambienti chiusi e riscaldati e gli sbalzi di temperatura favoriscono l'esposizione delle persone alle infezioni. Il caldo, sia chiaro, non uccide il virus. I raggi ultravioletti, invece, lo neutralizzano nel senso che riducono il 15 per cento dei contagi da contatto. Questo significa che l'85 per cento dei nuovi casi sono dovuti al rapporto face to face. Ci sono però due aspetti positivi...».

Quali?

«Anche qui si tratta del mix di due fattori: il sistema sanitario non è in sofferenza e il virus si è rabbonito cioè si replica nelle prime vie aeree e quindi ha minore probabilità di determinare la malattia. Poi c'è un altro aspetto: c'è una quota importante di vaccinati, guariti e vaccinati e guariti per cui se è vero che Omicron 5 buca lo schermo vaccinale tanto che il 7,4 per cento delle persone si reinfetta, è anche vero che abbiamo un protezione pregressa anche se non completa».

Cosa ci dobbiamo aspettare quindi?

«Dobbiamo aspettarci una crescita ulteriore adesso, che poi scenderà anche perchè aumenteranno parallelamente le persone immunizzate rispetto alla variante. Poi ne arriverà un'altra in inverno».

Quando Omicron 5 è entrata in Italia? Perchè il picco dei contagi è adesso?

«Omicron 5 è arrivata in Italia due mesi fa, ma sappiamo che le pandemia all'inizio crescono molto lentamente e a un certo punto esplodono. Noi paghiamo adesso il fatto che abbiamo aperto i rubinetti dei contatti: ogni contatto è potenzialmente un rischio. Andiamo ai concerti, al cinema viaggiamo, tutto senza mascherina».

Avremmo dovuto, secondo lei, ritardare ulteriormente la fine dell'obbligo delle mascherine?

«No, non si poteva fare altrimenti».

Come bisogna comportarsi quindi con i dispositivi?

«Le mascherine sono come gli occhiali da sole: vanno usati con buon senso. Nei luoghi affollati, nei luoghi chiusi, come l'ascensore. Personalmente la indosso anche sull'areo anche se in molti mi guardano straniti».

Sembra anche che le buone abitudini come il disinfettarsi le mani o lavarle spesso siano già passate di moda.

«Si tratta di abitudini igieniche che andrebbero mantenute anche per prevenire le infezioni alimentari estive ovvero le tossinfezioni come la salmonella, Escherichia coli, Sighella, infezioni batteriche che si trasmettono per via orofecale».

Ci dobbiamo aspettare una nuova campagna vaccinale?

«Intanto è fortemente consigliata la somministrazione della quarta dose per i superfragili, una campagna iniziata due mesi fa e che non ha riscosso molte adesioni, mentre è fondamentale. Per il resto è in fase di approvazione all'Ema il vaccino aggiornato di Pfizer e Moderna.

Quello che si dobbiamo aspettare è una campagna di vaccinazione periodica, come l'antinfluenzale».

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