Luci nuove a San Siro (intese come quartiere, non lo stadio cantato da Roberto Vecchioni). E non solo. Tutta la città si illuminerà a led entro agosto 2015. Un percorso a tappe arrivato già a 45mila lampioni sostituiti in otto mesi, circa il 33% del totale - da viale Forlanini al parco Sempione, la zona ovest verso Rho, la circonvallazione esterna, tanto per citare - e che punta all'80% per l'inizio di Expo, al totale entro l'estate. Allora, Milano potrà davvero mettersi al pari delle grandi città-modello del nord Europa per gli esempi di illuminazione sostenibile, Oslo, Stoccolma, Copenaghen, o con Los Angeles dall'altra parte dell'oceano. In Italia, sarà la prima città con lampade a led su tutti i lampioni. Il piano e le sue ricadute sono stati descritti ieri nei dettagli dall'assessore all'Ambiente del Comune Pierfrancesco Maran, il direttore generale Giuseppe Tomarchio e il presidente e amministratore delegato di A2A, Giovanni Valotti e Valerio Camerano. A parità di resa luminosa, i led riducono del 51,8% i consumi e del 31% le spese, non producono emissioni verso l'alto e dunque riducono l'inquinamento luminoso, hanno una durata di 5 volte superiore rispetto alle lampade tradizionali e dunque vanno sostituite solo ogni 5/10 anni. Per l'ambiente, significa 60mila lampade in meno sostituite all'anno (9 milioni di rifiuti evitati), l'azzeramento di mercurio e altri materiali inquinanti in discarica, 23.650 tonnellate in meno di Co2 nell'atmosfera. Dai vantaggi per la salute delle persone e dell'aria, a quelli prettamente economici. A2a investe sul piano di «rottamazione» delle lampade gialle 38 milioni di euro in due anni. Ma se oggi l'amministrazione spende per il servizio di illuminazione pubblica circa 42 milioni all'anno, già nel 2015 (con il sistema completamente a regime solo dall'estate) risparmierà 10 milioni di euro sulla bolletta, che diventeranno già 13 nel 2016. La spesa scenderà a 29 milioni, con un risparmio del 31%. Un contenimento dei costo dovuto sia con il minor consumo energetico, sia con l'azzeramento pressochè totale delle spese di manutenzione ordinaria (oggi pari a 5 milioni) se le lampade si sostituiranno ogni dieci anni. Nel complesso si passa da oltre 114 milioni di Kwh annui - una quantità di energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di 42mila appartamenti - a 55 milioni, corrispondenti al consumo ipotetico di 20mila alloggi. Maran ricorda che il commissario alla spending review Carlo Cottarelli aveva individuato tra gli «sprechì da tagliare quello della spesa per l'illuminazione pubblica, indicando proprio in Milano una città con troppi punti luce (uno ogni 9,4 abitanti contro i 15,6 di Berlino). Non diminuiremo il numero dei lampioni ma risparmieremo il 31% della spesa». Con un investimento da 2,5 miliardi, fa i conti Tomarchio, se l'Italia facesse la stessa operazione «potrebbe risparmiare un miliardo all'anno per l'illuminazione pubblica, rientrano dall'investimento in due o tre anni».
Per iò centro è in via di realizzazione un piano a sè stante, che punta a salvare gli impianti storici, installando all'interno delle vecchie lampade le luci a led».
Il consumo annuo pro capite prodotto dall'illuminazione pubblica tutta a led (oggi è pari a 87 kwh)
Sono attualmente abitanti per punto luce, un numero che secondo lo Stato è eccessivo, a Berlino sono in media 15
É il consumo annuo di energia elettrica (in kwh) prodotto oggi dai lampioni pubblici, pari a 42mila appartamenti
Le lampade per l'illuminazione pubblica distribuite sui 181,76 chilometri quadrati del territorio milanese
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