I milanesi in coda alla «ritrovata» Casa del Manzoni

Diventa un Museo il luogo dove visse per sessant'anni, scrisse e anche morì

Milanesi in coda per la riapertura della casa di Alessandro Manzoni, evento tanto atteso e reso possibile grazie al restauro finanziato da Intesa Sanpaolo. L'antica dimora di via Gerolamo Morone, a due passi dal Duomo, dove visse per 60 anni, dal 1813 fino alla sua morte 1873 - diventa da oggi un museo vivente grazie a un restauro adeguato ai tempi che consente ora agli studiosi e ai suoi concittadini una maggiore approfondimento sull'esistenza e sulle opere dell'intellettuale. Casa Manzoni ha beneficiato di un imponente restauro conservativo e di una altrettanto vasta riqualificazione: sono stati portati a termine una serie di interventi sull'edificio, sulla base di un progetto elaborato dallo Studio De Lucchi, finalizzato a migliorare la funzionalità degli spazi in vista di un loro differenziato utilizzo. L'allestimento del Museo Manzoniano è stato ripensato - è stato spiegato oggi - con un taglio scientifico nuovo, secondo i più aggiornati orientamenti museologici e museografici, grazie al contributo del Consiglio direttivo e del Comitato consultivo di Casa Manzoni e sotto la supervisione del prof. Fernando Mazzocca, già professore ordinario di Storia della Critica d'Arte.

Alla riapertura era presente il presidente della Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli: la banca ha investito circa 4 milioni di euro nel progetto concordato con la Fondazione Centro studi manzoniani. «Oggi festeggiamo la rinascita di un gioiello di Milano - ha detto ilsindaco Giuliano Pisapia - grazie al restauro conservativo della storica casa di Manzoni, la città ha fatto un altro importante passo avanti».

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