«Caro Consiglio d'Europa, anche noi vorremmo diventare rom e avere gli stessi diritti dei nomadi». Comincia così la lettera che un gruppo di cittadini milanesi ha intenzione di spedire all'Ecri, la commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza. L'idea parte da Carmela Artusa, dipendente comunale e madre di un ragazzo di 19 anni. A sottoscrivere la lettera sono subito intervenuti colleghi, amici, vicini di casa, conoscenti. Nessuna bandiera di partito, solo la voce di cittadini comuni che alla fine di ogni mese hanno spese da pagare, mutui e rate. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la recente bacchettata che il Consiglio europeo ha dato all'Italia, intimandola a trattare meglio i rom. Da qui l'idea di stendere un decalogo di ciò che i rom possono fare e i milanesi no.
«Vogliamo essere eguagliati ai cittadini rom - si legge nella lettera - ed avere il diritto di non avere doveri». Ad esempio, si chiede (ovviamente come provocazione) di poter circolare in auto senza documenti, di non pagare i libri di testo e tasse, di poter bivaccare in giro senza essere sgomberati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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