Cristina BassiI «No Expo» hanno rotto, la Regione paga. Arrivano i risarcimenti ai cittadini e alle imprese che hanno subito danni durante le devastazioni del Primo maggio scorso. La giunta aveva messo a disposizione fino a 1,5 milioni di euro. L'importo effettivo del contributo, al netto dei rimborsi arrivati dalle assicurazioni, è di 210.890 euro. Oltre ai danneggiati della protesta che ha messo a ferro e fuoco il centro di Milano in occasione dell'apertura di Expo, sono stati indennizzati quelli della manifestazione dei centri sociali di Cremona del 24 gennaio 2015. Anche questa con scontri e vandalismi. «La Regione - dice l'assessore alla Sicurezza Simona Bordonali (Lega Nord) -, come aveva promesso il presidente Maroni, scende concretamente in campo al fianco di cittadini e commercianti che hanno subito danni derivanti dall'azione criminale dei centri sociali». Il decreto della giunta è del 9 dicembre, pubblicato ieri sul Bollettino della Regione. I contributi vanno alle persone che ne hanno fatto richiesta e che hanno subito «atti vandalici compiuti in occasione delle manifestazioni in luogo pubblico». Danni all'auto parcheggiata nelle vie prese d'assalto, alla facciata del proprio condominio, alla vetrina del proprio negozio.I soggetti già liquidati, tutti privati, sono otto a Cremona e 100 a Milano. Nell'accogliere le richieste la Commissione tecnica ha tenuto conto anche degli importi già concessi dal «contributo di solidarietà» del Comune. Ogni domanda doveva comprendere la documentazione che attestasse l'entità del danno o le spese sostenute per rimediare. La Regione effettuerà sul 10 per cento delle pratiche controlli a campione per verificare l'autenticità delle dichiarazioni. L'importo previsto del contributo singolo poteva arrivare all'80 per cento del danno subito, fino a un massimo di 50mila euro. Nel decreto sono elencati i soggetti beneficiari, la cifra erogata e le motivazioni dell'eventuale mancato risarcimento. I contributi vanno da poche decine di euro fino a oltre 10mila. La giunta è intervenuta dove non è arrivata la copertura assicurativa. «Non potevamo lasciare soli i cremonesi e i milanesi che hanno subito gli effetti di due giornate di totale follia - continua Bordonali -. Ma ora pretendiamo che durante le manifestazioni pubbliche lo Stato faccia rispettare la legalità e che i centri sociali che hanno causato danni milionari vengano chiusi immediatamente». Dalla Regione arriva anche una proposta per contrastare le manifestazioni violente. «Manifestare in piazza è un diritto sacrosanto - aggiunge l'assessore-, ma la violenza deve essere punita severamente. Da tanto tempo chiediamo di introdurre nell'ordinamento italiano il reato di terrorismo di piazza. Credo che non si possa aspettare altro tempo».
La richiesta comprende, «per gli organizzatori, la responsabilità civile di ciò che accade in piazza e l'arresto obbligatorio per i reati commessi durante una manifestazione. Non bastano più le parole di solidarietà nei confronti degli agenti feriti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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