I piccoli esercizi bocciano l'anticipo dei saldi ma Federmoda rilancia: «Sono un vantaggio»

I piccoli esercizi bocciano l'anticipo dei saldi  ma Federmoda rilancia: «Sono un vantaggio»

Continua la polemica sulle promozioni ovvero le vendite scontate anticipate deliberate dalla regione a giugno. Un argomento che continua a dividere le istituzioni, in particolare Comune e Pirellone, e il mondo del commercio. Il Coordinamento le Vie dello Shopping che riunisce 18 associazioni di via, tra cui Buenos Aires Futura, Washington, Sarpi, corso Genova, via Padova, Lorenteggio, i Navigli, Lodi, per un totale circa di 2000 esercizi, ha spedito una lettera di fuoco al presidente della Commissione Commercio della Regione Mario Sala: «Questo non è liberismo ma libertinismo e favorisce unicamente i grandi gruppi togliendo ai piccoli commercianti le poche risorse che hanno in questi momenti di crisi. L'eliminazione delle regole - scrivono - fa prevalere le legge della jungla e, di conseguenza, il più forte sopravvive. Le liberalizzazioni sono sempre fatte a deterioramento dei piccoli e a favore dei grandi. Ogni luce che si spegne è un pezzo di città che muore». La battaglia si gioca sui numeri: «Tutti i negozianti di via Sarpi e di Lorenteggio sono contrari» tuona Gaetano Bianchi del coordinamento. Ma i dati nelle mani del presidente di Federmoda e vicepresidente dell'Unione del Commercio Renato Borghi restituiscono un'altra fotografia: «Hanno aderito alla sperimentazione delle promozioni di giugno il 60% degli esercenti milanesi, di questi il 70% è favorevole. Così se i saldi sono andati male dappertutto, con flessioni del 18-19%, nelle regioni dove sono state fatte le promozioni, come la Lombardia sono andati meglio». Un danno ai piccoli esercizi? Al contrario per Borghi: «La legge regionale equipara il piccolo commercio - io rappresento 1200 esercizi - alla grande distribuzione, che, sappiamo tutti benissimo, violava la norma. Ora sono tutti equiparati. Comunque non è con i divieti che si difende il piccolo commercio, anzi».
Ricetta diversa per l'assessore al Commercio di Palazzo Marino, Franco d'Alfonso che crede nella specificità dei distretti commerciali per rilanciare i consumi: «I Duc, i distretti urbani del commercio permettono di valorizzare le specificità di ogni quartiere.

In Buenos Aires stiamo lavorando, di concerto con i commercianti, per lanciare lo shopping serale. Vorremmo far sì che in Buenos Aires i negozi rimangano aperti sempre fino alle 22 - 22,30. Un conto - conclude - è liberalizzare gli orari, un altro lavorare per organizzare delle isole del commercio».

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