Non c'è alcun responsabile, per la Procura, per la morte terribile del 13enne Haitam Errafi, intossicato nell'incendio di casa sua in via Cogne dopo il disperato tentativo di rifugiarsi nella vasca da bagno. Il pm Ilaria Perinu ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta. Il rogo sarebbe stato causato da un banale corto circuito in uno degli appartamenti della palazzina popolare.
Le indagini per omicidio colposo e incendio colposo a carico di 11 persone tra cui tecnici del Comune e dipendenti di MM sono durate nove mesi. E hanno stabilito che lo stabile e l'impianto elettrico erano a norma. La richiesta di archiviazione è stata vistata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e inoltrata al gip che dovrà decidere se chiudere definitivamente il caso. Quel 14 febbraio il ragazzino, nato in Italia da genitori marocchini, era solo. Non era a scuola perché doveva iniziare a frequentare un nuovo istituto per via di un disturbo emotivo. La madre era al lavoro. «Vedo solo fumo - le aveva detto nell'ultima telefonata -. Aiuto, ho paura..
.». I soccorritori lo hanno trovato rannicchiato nella vasca da bagno, dove si era buttato vestito per salvarsi dalle fiamme. Rianimato, è stato portato in condizioni disperate al Sacco, dove è morto la mattina dopo.CBas
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