I Radicali e l'ex assessore Croci raccolgono le firme su quesiti trasversali per incalzare la maggioranza

Dopo i cinque quesiti ambientali, Edoardo Croci e Marco Cappato lanceranno un referendum tra i milanesi sulle questioni economiche di stretta attualità. Ca va sans dire, che non resteranno delusi quanti stanno ricordando al sindaco che mesi fa aveva promesso una consultazione su Sea prima di decidere le mosse del Comune. Venerdì scorso invece, in conferenza stampa con il presidente della Provincia Guido Podestà, Giuliano Pisapia ha già definito la strategia di Palazzo Marino. Un bando congiunto per vendere il 70% della Serravalle e la quotazione in Borsa del 25% della società aeroportuale, utilizzando la finestra tra fine novembre e inizio dicembre. «Vorremmo sapere dal sindaco quando verrà indetto il referendum che aveva annunciato nel caso in cui il Comune non fosse riuscito a mantenere il 50,1 per cento delle azioni Sea» ha incalzato poche ore dopo il consigliere Pdl Riccardo De Corato. Ma anche il presidente dell'aula Basilio Rizzo, esponente della Sinistra x Pisapia, che aveva fatto pressing nella maggioranza in questa direzione ribadisce che «la consultazione popolare per me resta necessario».
Forse l'argomento è archiviato per il sindaco. «Noi daremo voce ai cittadini» assicura invece Croci, ex assessore alla Mobilità della giunta Moratti. Se ne era già parlato a luglio, mentre era in corso la petizione dei radicali su stanze del buco, biotestamento, registro delle coppie di fatto, e il lavoro nelle ultime settimane è proseguito velocemente.
Nei prossimi giorni Croci e il capogruppo dei radicali Cappato lanceranno la raccolta firme su alcune proposte di delibera di iniziativa consiliare (ne servono 5mila per impegnare l'aula a discuterne entro sessanta giorni). Su Sea «il testo preciserà un indirizzo efficace per la quotazione in Borsa» ma che sia «una privatizzazione vera, senza golden share, ci stiamo avvalendo di economisti e docenti per la stesura». Ma i milanesi verranno consultati anche sulla privatizzazione di altre società in mano al Comune, a partire dal settore dell'energia con A2a. Un quesito verterà sulla liberalizzazione degli orari dei negozi, su cui la giunta arancione ha provato ad imporre delle restrizioni, subito impugnate al Tar dalla Federdistribuzione. E ci saranno proposte per la riduzione della pressione fiscale sui milanesi. Croci non si sbottona troppo. Ma da liberale ammette che su questi temi «contiamo di ottenere un sostegno trasversale». Sulla deregulation degli orari Cappato, che in consiglio siede sui banchi della maggioranza, mesi fa presentò una proposta comune con il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli. I referendum sui temi economici rischiano di sparigliare di nuovo i giochi delle alleanze. Nervi tesi in maggioranza.

Crea imbarazzo nel centrosinistra invece la posizione di Rizzo, che dopo aver alzato le barricate contro un secondo bando pubblico su Sea, sponsorizzando la quotazione in Borsa, torna a chiedere ancora il referendum. Nella riunione di maggioranza che si terrà nei prossimi giorni dovrà rispondere agli alleati.

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