Due su tre dei super manager della sanità non hanno passato la prova d'esame a cui sono stati sottoposti. Delle due l'una: o la sanità lombarda è stata in mano, per 15 anni buoni, a persone incompetenti (ma risulta essere la migliore d'Italia) o i test lasciano il tempo che trovano. A sollevare qualche dubbio sulla metodologia della selezione è Alberto Zangrillo, primario di Anestesia al San Raffaele e in attesa di parlare con il presidente Maroni in qualità di responsabile della Sanità per Forza Italia: «L'esito del test - commenta - garantisce che non ci siano episodi di malaffare, ma non sempre la prova di un'ora è una cartina tornasole della preparazione dei candidati». Lo stesso discorso vale per il quizzone dei manager, così come per i test d'ingresso nelle università di medicina. «Io sono sempre stato contrario ai test - spiega Zangrillo - perché non garantiscono la democrazia, quando invece tutti devono poter ambire a una carica. Insomma, la vita di una persona non può essere decisa in una prova che dura una manciata di minuti».
Pur manifestando le sue riserve sul metodo del quiz, Zangrillo è comunque convinto che possano contribuire a stabilire dei criteri di scelta meno soggettivi rispetto al passato. «Ho piena fiducia nell'operato del presidente Maroni perché l'ho sempre trovato aderente ai criteri di trasparenza e correttezza». MaS- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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