Alessandro Morelli, capogruppo della Lega in Comune. La reunion del centrodestra domenica a Bologna vi ha «caricati» anche per la sfida di Milano?
«Siamo galvanizzati, pronti alla conquista. Anche se a Milano Lega, Forza Italia e Fdi non sono mai stati disuniti in questi anni nel combattere una politica che ha palesato le balle elettorali della sinistra. Non ha pensato alle periferie ma a garantire poltrone agli “amici“ e simpatizzanti. Il posto appena offerto a Giuseppe Sala in Cassa Depositi e Prestiti, con la promessa di candidarsi sindaco del Pd, è l'ennesima conferma».
Non avete ancora il candidato, vi siete dati un tempo massimo?
«Siamo alla ricerca di un esponente che abbia il fuoco dentro, non di una persona che abbia bisogno del salvacondotto dal tribunale o di una “cadrega“ perchè è rimasto in piedi. Per questo forse la nostra ricerca è più difficile».
Questo qualcuno può essere ancora Matteo Salvini?
«Non credo sia più ipotizzabile, specialmente dopo domenica. É leader nazionale».
Accantanata anche l'ipotesi di Paolo Del Debbio?
«Io sono un “del debbiano“ della prima ora e sosterrei alla grande una candidatura, ci spero ancora. Ma non abbiamo fretta. Se il nome sarà condiviso è già noto, non avrà bisogno di tanto tempo per farsi conoscere dai milanesi. E no vogliamo togliere la scena ai compagni, che stanno dando lo spettacolo dei coltelli e del sangue, tra poco le polemiche saranno anche più accese».
Intende dire: se scenderà in campo Giuseppe Sala?
«Capisco l'imbarazzo a sinistra, sarebbe stato un ottimo prosecutore delle politiche di Letizia Moratti visto che è stata lei a tirarlo fuori dal cilindro nel 2006, come direttore generale».
I 5 Stelle hanno già scelto la loro candidata con le primarie, ma senza svelare i dati dell'affluenza. Sorpreso?
«Si sono definiti il partito della trasparenza dando lezioni a tutti, e poi? Ma il tema dal punto di vista politico è chiaro: i grillini puntano su un nome sconosciuto perchè non vogliono vincere a Milano per non essere messi alla prova su una grande città e non disturbare il “manovratore“, la sinistra di cui sono una pura emanazione».
Ncd sarà un vostro alleato?
«Ncd oggi è un partito di sinistra, al governo con Renzi ha tagliato fondi a Milano con la complicità di Pisapia. Poi tra i centristi ci sono tanti esponenti di grandissimo valore, penso a Matte Forte in Comune e a vari consiglieri di zona, che sarebbe un peccato perdere per strada. E credo che anche loro non si ritrovino nelle scelte a livello governativo».
Come se ne esce?
«Il simbolo e la persona di Angelino Alfano sono difficili da digerire per la nostra militanza. Penso che se il nostro candidato avrà una lista civica, lì potrebbero confluire esponenti della società civile, della nostra area o di chi ha avuto un percorso in Fi e oggi non si ritrova più, anche ex Ncd».
Prossima tappa verso il 2016?
«Riguarda proprio questo allargamento del centrodestra
alla società civile, nelle prossime settimane ci saranno incontri con Salvini e figure del mondo delle imprese e delle università che forse anni fa ci guardavano con sospetto e oggi puntano su di noi per rilanciare Milano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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