Imprese, la «semplificazione» fa bene ai cittadini

Snellire i rapporti tra aziende e Pa avrebbe effetti positivi su tutta la società

(...) con un'incidenza sul fatturato tra il 2,7% e il 4%. Per le medie imprese si sale fino a 1,1 milioni di euro che equivale al 2,2% del fatturato. Per un'azienda semplificare vuol dire ridurre la complessità delle leggi assicurando tempi e procedure certe. Vuol dire avere una visione unitaria dei procedimenti, capire l'impatto delle nuove norme e avere accessibilità alle informazioni per adeguarsi a quelle vigenti. Ma, soprattutto, semplificare si traduce nella riduzione della frammentazione amministrativa. Infine, semplificare significa applicare ai servizi quella tecnologia digitale che è ormai esistente e matura e che potrebbe costituire un mezzo di vera efficienza.

Le ricadute, se queste richieste venissero finalmente recepite, sarebbero per tutti, per la soddisfazione dei bisogni dei cittadini in primis che potranno beneficiare dei risvolti positivi che l'applicazione delle innovazioni tecnologiche porta.

Sono temi che abbiamo fatto nostri nel tempo, sono nelle corde di Assolombarda. Per questo li abbiamo messi al centro di un nuovo progetto della nostra associazione che mira a supportare una legislazione pensata in digitale, valutandone l'impatto sulla vita dell'impresa, e vuole monitorare le iniziative di semplificazione in atto, individuando e supportando progetti e servizi che si prestino a una digitalizzazione interoperabile.

Come altri hanno già ricordato prima di me, l'ecosistema lombardo e milanese rappresenta un sistema di eccellenza del digitale in Italia. Milano è una delle città più cablate d'Europa, la copertura della banda larga sfiora il 100% delle famiglie. Ma le infrastrutture non bastano per poter parlare di «città digitale». Serve una pubblica amministrazione efficiente e digitalizzata che renda il territorio attrattivo.

La Pa milanese, lombarda e nazionale deve migliorare sotto diversi aspetti. Si pensi che solo il 47% delle imprese e il 61% dei cittadini cliccano sul sito del Comune, il fascicolo sanitario elettronico è utilizzato dal 22% dei cittadini e le imprese che conoscono e utilizzano il servizio Suap sul web sono il 10%.

In estrema sintesi e, molto semplicemente, chiediamo investimenti sinergici e mirati, guidati dalla Pa (Regione Lombardia con l'aiuto del Comune) sotto forma di partenariati pubblico-privati.

Vorremmo che questo possa portare a una pianificazione di lungo periodo a livello inter-istituzionale, che individui le priorità di trasformazione digitale di pari passo con gli obiettivi strategici dell'ente. L'obiettivo è arrivare a un linguaggio comune tra i diversi stakeholder che consenta una continuità operativa costante e sempre più performante.

*vicepresidente Assolombarda

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