«Le imprese siano protagoniste del 2015»

Il governo ha preso in mano la questione Expo, deciso a chiudere la partita, che è ancora in alto mare. Riunione notturna (finita alle dieci e mezzo con un nulla di fatto) a palazzo Chigi tra Berlusconi, Moratti e i ministri competenti sia sui temi dell’Expo che per il peso politico nella maggioranza. Sono ancora in discussione due opzioni principali: avere un amministratore unico, come chiede la Moratti, o un amministratore delegato (ritenuto il ruolo più compatibile con la figura proposta dal sindaco di Paolo Glisenti). Oggi riproveranno a trovare l’accordo ma intanto è slittato il via libera alla società di gestione, previsto per oggi nel corso di una nuova riunione.
Al tavolo accanto alla Moratti e al premier, Silvio Berlusconi, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dell’Interno, Roberto Maroni, e del Federalismo, Umberto Bossi. Un colloquio indispensabile per risolvere le questioni aperte che riguardano l’amministratore unico e il ruolo di Paolo Glisenti, la governance e l’assegnazione dei finanziamenti pubblici. Grandi manovre in vista del definitivo.
In ballo c’è anche un documento comune delle istituzioni lombarde firmato da Roberto Formigoni e spedito sulla scrivania del premier, che propone a Berlusconi una soluzione concordata tra politica e esponenti dell’economia lombarda. Rispetto a venerdì scorso, prima riunione del Cipem, le posizioni del fronte lombardo sono diventate più compatte, grazie a un’apertura del sindaco alle richieste del governatore, Roberto Formigoni, e di Provincia, Camera di Commercio e Fiera. Moratti avrebbe l’amministratore unico, che a sua volta risponderebbe a un’assemblea dei soci. Il governo però non sembra convinto della soluzione e per questo non è ancora deciso a convocare la riunione sul comitato di gestione.
La bozza d’intesa prevede la nascita di un’assemblea dei soci a cui farà riferimento l’amministratore unico. Si tratta delle cinque istituzioni (Stato, Regione, Comune, Provincia, Camera di Commercio) che con quota paritaria si dividerebbero le responsabilità. Solo possibile l’adesione da parte della Fiera, con una quota da definire. L’amministratore unico sarebbe indicato con atto costitutivo su indicazione del Commissario straordinario. Atto costitutivo e statuto (che disciplinerà i poteri di amministratore e assemblea) sarebbero approvati dal Cipem, un consiglio d’indirizzo dei quali faranno parte i componenti del governo (oltre al premier e ai nove già indicati, sono stati aggiunti i responsabili di Welfare, Politiche comunitarie, Ambiente, Istruzione e Federalismo).

In allarme il presidente della Provincia, Filippo Penati, che scrive a Napolitano: «A oltre quattro mesi dall’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano sono a scriverle per esprimere la mia più viva preoccupazione per l’allungarsi dei tempi di definizione della governance dell’evento».

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