Cronaca locale

Le imprese spingono Draghi. "La sua visione per ripartire"

Dal mondo produttivo lombardo sì all'ex governatore. "Una garanzia". Politica in ascolto, il ruolo di Guidesi

Le imprese spingono Draghi. "La sua visione per ripartire"

Il cuore della Lombardia produttiva batte per Mario Draghi e sostiene il suo tentativo di formare un governo «di alto profilo». Il motore d'Italia chiede investimenti per superare questa crisi infinita e alla politica manda un messaggio molto chiaro, che in sintesi suona così: è il momento di «volare alto», serve visione e l'ex governatore della Bce è l'uomo giusto per garantirla.

Prostrato da un anno di emergenza, il mondo delle imprese vive con ansia questo passaggio istituzionale, e segue con favore il tentativo di Draghi. Fatto salva l'autonomia rispetto alla politica, dentro il cosiddetto «partito del Pil» non si segnalano grandi dispiaceri per la fine del Conte-bis e nello stesso tempo le elezioni sono una prospettiva che inquieta tanti. Qualcuno - come Assolombarda, Confagricoltura e Unione Artigiani - prende posizione, tutti cercano di favorire una soluzione che faccia valere le esigenze di chi produce, di fronte a un mondo politico che mai come adesso si deve mettere in ascolto del «Paese reale», e anche di questo mondo che di Draghi ha grande considerazione. Nessuno può permettersi di voltare la faccia alle imprese, tanto meno la Lega che svolge un ruolo cruciale in questa crisi. E l'«antenna» della Lega verso questa realtà è l'assessore Guido Guidesi, uomo vicino al vice segretario Giancarlo Giorgetti e ufficiale di collegamento del Carroccio con imprese e partite Iva, di cui si propone come «garante». Guidesi, in queste ore, è impegnatissimo in questi contatti.

Per le imprese il 2021 dovrebbe essere l'anno dell'auspicata ripresa, che passa dall'unica, vera occasione a disposizione: i fondi europei. Per questo chiedono competenza e «visione». E riconoscono a Mario Draghi queste qualità. «La caratura e lo spessore di Mario Draghi - spiega Alessandro Spada, presidente di Assolombarda- sono il marchio distintivo di un italiano che nel nostro Paese, in Europa e nel mondo, grazie alle sue competenze e al suo lavoro, ha saputo raccogliere un grande prestigio e una stima condivisa. Tempi straordinari esigono sforzi ed energie straordinarie - avverte - Il nostro Paese purtroppo sconta, ormai da tempo, una preoccupante mancanza di visione, di pianificazione e di credibilità. Proprio ora in cui siamo davanti alla più grande opportunità di cambiare strutturalmente l'Italia con il Pnrr, servono responsabilità e competenze. Un governo che rafforzi la fiducia dei cittadini e delle imprese e che sia in grado di mettere a terra la parte di execution degli ingenti fondi che l'Europa ci ha messo a disposizione con il Recovery Fund. Una priorità che auspichiamo sia l'unica bandiera dietro la quale tutta la politica si schieri, unita, nel bene dell'Italia».

Anche gli agricoltori auspicano quanto le altre categorie un usa spesa pubblica «buona» (per dirla «alla Draghi») che risollevi le sorti dell'economia. «Siamo imprenditori anche noi - spiega Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia - e come tutti gli imprenditori chiediamo certezze. Ora siamo a un punto critico, le regioni stanno cominciando a uscire dalla pandemia, con la zona gialla gran parte delle attività sta ripartendo, ma da un lato dobbiamo organizzare la campagna vaccinale, dall'altro capire come rispondere all'Ue e - prima ancora - chiarirci le idee, come Paese, sull'impiego dei fondi del Next generation Eu. Finora non era chiaro, non c'erano progetti definiti, e invece sono necessari, a partire dalla riforma della burocrazia. Il settore agricolo può svolgere un ruolo fondamentale». E così gli artigiani, che invocano un Governo «che sappia volare alto e possa operare con prospettiva».

«Occorre un esecutivo che sia in grado di affrontare le gravi urgenze in corso - dice il segretario generale Marco Accornero - e sappia gestire con efficacia le imponenti risorse europee in arrivo, indispensabili per risolvere i nodi strutturali delle nostro paese».

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