Inaugurati nuovi spazi e mostre gratuite fino alle 23. Basterà?

Inaugurati nuovi spazi e mostre gratuite fino alle 23. Basterà?

Hangar Bicocca anno ottavo. Stavolta tocca a Marco Tronchetti Provera tentare di lanciare quella che qualcuno ha ribattezzato la «Tate milanese», ovvero i quindicimila metri quadrati dedicati all’arte contemporanea ricavati dalla riconversione di un vasto stabilimento industriale appartenuto all’Ansaldo-Breda. Ieri, presenti il sindaco, gli assessori alla Cultura e Confcommercio, il grande capannone noto per contenere le sette torri di Kiefer ha riaperto al pubblico completamente ristrutturato, con un programma internazionale completamente gratuito per il pubblico e con un orario prolungato fino alle 23 per quattro giorni alla settimana. «Arte, cultura e impresa fanno la storia e fondano lo sviluppo della società civile - ha detto il presidente di Pirelli - e noi abbiamo sempre cercato di stare vicini a quello che porta innovazione al pensiero e questo, in particolare, è un luogo dove abbiamo le nostre radici». Il «nuovo» Hangar si ripropone al pubblico in una veste meno spartana e più accogliente, con uno spazio per l’infanzia dotato di libri, giochi e «arts tutor» e uno spazio didattico per i giovani che offre la possibilità di consultare riviste e pubblicazioni internazionali del settore, incontri e conferenze con artisti. A disposizione di tutti, un grande «info wall» digitale e un nuovo ristorante. Insomma, tutto ciò che serve o quasi a uno spazio espositivo di caratura internazionale, con un programma di mostre affidato a Chiara Bertola ma che dal 2013 vedrà entrare in azione Vincente Todolì, già direttore della Tate Modern di Londra. Un progetto ambizioso su cui Pirelli prevede di investire circa 3,5 milioni di euro nel 2012 per la ristrutturazione, la riqualificazione, i progetti culturali e la programmazione artistica. E su questo luogo, ovviamente, anche il Comune conta molto per riqualificare un’offerta culturale certamente penalizzata dalla mancanza di fondi. «Questo non sarà solo uno spazio espositivo ma anche laboratorio, luogo di ricerca e ospitalità aperto alla città che ci dà - ha detto l’assessore Stefano Boeri - l’immagine di una città in cui si sta costruendo un museo diffuso». La programmazione 2012 - che inizia con la retrospettiva della coppia Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi e l’installazione di Hans-Peter Feldmann - alterna giovani artisti a grandi nomi del presente.

Ma, aldilà del programma, che ai grandi nomi non sempre ha fatto corrispondere una grande fruibilità di contenuti, la vera scommessa è: riuscirà questo grande spazio di archeologia industriale ad essere finalmente accettato dai cittadini come un luogo di cultura e intrettenimento per (quasi) tutti? Una scommessa che forse potrà essere vinta soltanto a due condizioni: che l’Hangar sia reso facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici e senza lunghi viaggi in macchina (la famosa città da girare in metro, come appunto chiede il sindaco Pisapia). La seconda condizione è che offra una programmazione più popolare e multidisciplinare.

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