Incubo pioggia in aula e il soffitto cade a pezzi

L'istituto finisce per allagarsi a ogni temporale I tecnici arrivano e staccano la corrente e i ragazzi sono costretti a studiare al buio

A ogni bomba d'acqua la scena si ripete puntuale: il tetto dell'Itis Cartesio di Cinisello perde e nella scuola fioriscono i secchi e i recipienti di fortuna. Il dirigente scolastico chiama il servizio, ma i tecnici non possono far altro che uscire e constatare il problema. Al massimo mettono in sicurezza gli ambienti allagati, staccando la corrente. Il teatrino si è ripetuto otto volte senza mutamenti sostanziali. Stessa scena. Stessi protagonisti.

E non sembra che la situazione sia destinata a cambiare presto: di più non possono gli uomini della ditta Seregni, l'azienda che ha un contratto con la Provincia per la manutenzione degli edifici scolastici: mancano i fondi perché il bilancio provinciale è bloccato visto che l'ente dovrebbe sparire entro l'inizio del 2015. Ma la competenza è ancora in capo alla Provincia, perciò è un cane che si morde la coda.

Intanto nella scuola continua a piovere, senza che la burocrazia sia in grado di risolvere o tamponare il problema. Anzi, si rivela semmai un ostacolo. E nel frattempo si allagano altre zone dell'istituto. E altri pannelli che costituiscono i soffitti interni si inzuppano sulle teste degli studenti. Il clima è già piovoso di suo e in questo periodo, come dimostrato dall'ennesima recente alluvione, è anche peggio. Nella disperazione genitori, studenti e dirigente scolastico si sono rivolti ai giornali chiedendo aiuto per risolvere una situazione non più sostenibile. Così si limitano a pregare che non piova o piova poco perché andare a scuola ora prevede anche il rischio di prendersi un pannello di compensato zuppo d'acqua in testa.

Ma nella zona nord di Milano non sembra essere l'unico edificio scolastico con problemi alla struttura: ci sono altri esempi di abbandono o incuria. Quella di via Hermada, ad esempio, come denunciato dalla Lega Nord in Consiglio di zona, doveva essere abbattuta e ricostruita, il vicesindaco De Cesaris aveva annunciato il via al cantiere per settembre, invece è un dormitorio per disperati.

Uno dei problemi era la continua caduta dei pannelli del soffitto fradicio. La gente del quartiere ora non può far altro che constatare un altro passo verso il degrado e sperare che qualcuno nel Palazzo si decida a smuovere la situazione. Anche loro pregano che il domani sia migliore, come chi vive al Cartesio.

Ci sono anche altri esempi come le cancellate dell'asilo nido Suzzani, anche questo oggetto di interrogazioni dei leghisti di zona, che necessitano da tempo di un intervento di manutenzione. Il deteriorarsi delle condizioni delle scuole del nord Milano sembra dunque una situazione generale. Mentre a Palazzo tentennano, nelle strade e nelle scuole ci si deve affidare alla clemenza del meteo.

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