«Indegni i manifesti anti-Uber»

Insulti alla general manager. Ieri audizione sul servizio in Regione

Expo apre le porte di Milano ma vecchie logiche restano chiuse nel passato. E non cadono. Come i «Manifesti indegni», così l'associazione «Fermati Otello» ha definito alcuni volantini con la faccia della responsabile di Uber, Benedetta Arese Lucini, con la scritta «Spaccio illegalità. Evado le tasse. Benny a carogna» apparsi sulla colonnina dei taxi di corso Indipendenza e in altri luoghi della città.

Scritti a mano volgari insulti a sfondo sessuale. «Chiunque li abbia fatti deve vergognarsi - commenta la presidente di «Fermati Otello», Angelica Vasile -. Non sono frasi degne di un paese civile. Non è ammissibile un attacco così violento e sessista». Ieri la general manager di Uber in Italia, Benedetta Arese Lucini, a margine di un'audizione a palazzo Pirelli aveva dichiarato «d'essere sempre disposta al dialogo con i tassisti, come tutti gli altri collaboratori di Uber ovunque nel mondo, soprattutto ora che 7 milioni di stranieri saranno a Milano per Expo e scaricheranno l'app di Uber.

La sinergia tra noi e i tassisti in diversi paesi e le nuove soluzioni intervenute nel settore del trasporto portano benefici». L'ad ha quindi ribadito che l'applicazione «è una tecnologia e come viene utilizzata da altri operatori del settore così può essere scaricata e utilizzata sui telefonini dei tassisti, se sono disposti a farlo».

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