Alberto Giannoni
«È il momento della massima responsabilità, non è il momento degli isterismi, dobbiamo essere razionali».
È un giorno drammatico a Palazzo Lombardia, ed è drammatico due volte per Pietro Foroni, assessore regionale alla Protezione civile. Foroni è lodigiano, è stato per nove anni sindaco di Maleo. Eletto nel 2004 e confermato cinque anni quando è stato eletto anche presidente della Provincia di Lodi. Maleo si trova a una manciata di chilometri da Codogno, quello che ieri mattina era apparso come l'epicentro dell'emergenza-Coronavirus. E Maleo è uno dei dieci Comuni interessati dalle misure previste dall'ordinanza firmata da Regione e governo.
Assessore, a lei, con la Protezione civile nazionale e la struttura commissariale, tocca individuare le strutture da destinare alla quarantena. Si parla di due strutture, a Milano e Piacenza, e poi di altre eventualmente.
«Sì, stiamo valutando, non sappiamo con precisione tutto. Comunque si parla di strutture sia pubbliche sia private. Se guardando non ci sono nel Lodigiano strutture adeguate, si valutano quelle più vicine».
Lei quando ha saputo del caso di Codogno?
«Sono stato avvertito nella notte (fra giovedì e venerdì, ndr). Sono rimasto incredulo, è una situazione molto complicata, sì. Da subito abbiamo affrontato l'emergenza, fin dalla notte, e lo abbiamo fatto con la necessaria determinazione, anche a costo di sacrificare altre situazioni, sapendo che la priorità era circoscrivere l'area per limitare il problema: più rapidamente si circoscrive, e meglio è per tutti».
Sono misure dure.
«Sono misure dolorose quelle dell'ordinanza. Ma ora serve senso di responsabilità, da parte di tutti, anche della popolazione. Noi abbiamo chiesto al governo anche provvedimenti di sostegno alle imprese e ai negozi, e per i lavoratori, anche ammortizzatori sociali».
State affrontando l'emergenza insieme, lei e il ministro Lorenzo Guerini, che è stato presidente della Provincia di Lodi proprio come lei. Vi conoscete bene.
«Sì, e ci siamo subito confrontati subito su varie situazioni. Conosciamo benissimo il nostro territorio e le sue peculiarità. C'è sintonia e vedo il ministero disponibile a mettere in campo tutti gli sforzi, insieme alle forze dell'ordine. È un lavoro che richiederà un monitoraggio continuo».
Come si sentono i suoi concittadini in questo momento? Che sensazioni ha?
«Sono spaventati ma con un forte senso di responsabilità e un alto senso del dovere».
Cosa vuol dire loro in
questo momento?«Dobbiamo mettere da parte l'emotività, l'emergenza richiede un sacrificio. Non è momento dell'isterismo, di fantasie e leggende. È il momento della massima razionalità, di una risposta efficace e immediata».
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