«Io, Giovanni e Giacomo vi raccontiamo quest'Italia surreale»

«Io, Giovanni e Giacomo vi raccontiamo quest'Italia surreale»

Voglia di lavorare, saltami addosso. Forse si esagera un po', ma a questo motto si stavano cullando da qualche tempo Aldo, Giovanni e Giacomo. Il successo può essere un buona ninna nanna e quando la panza è piena, si sa, il torpore ti frega. Ecco perché lo squillo di tromba che ha spettinato i tre comici (diciamo due su tre, perché Aldo con tutta la buona volontà ha un certo problema tecnico a riguardo) è partito sin dal titolo: «Ammutta Muddica», vale a dire «Svegliati, mollica». Il tutto tradotto per la piazza milanese - dove Aldo, Giovanni e Giacomo saranno protagonisti al Teatro degli Arcimboldi da oggi al 26 marzo (ore 21, domenica ore 16, ingresso 40-15 euro più prevendita Ticketone) - in un sintetico «disciules». «Il titolo è venuto fuori a me, in siciliano - spiega Aldo Baglio - Però va detto che in quei giorni in cui lo cercavamo noi tre abbiamo sparato raffiche di ipotesi. Nessuno saprà mai quante cacchiate abbiamo detto... In un momento di inerzia, me ne sono uscito con ammutta, muddica e gli altri due è come se avessero avuto una visione. Sul momento erano più convinti loro di me». Anche dalla scelta del titolo, dunque, si possono afferrare le alchimie assolutamente «di branco» di un terzetto che non ha mai rotto le fila e anzi dal 1995, anno del debutto, ha sempre marciato all'unisono. Certo, poi Aldo è apparso in un film di Giuseppe Tornatore («Baària»), Giacomo di questi tempi gira tante librerie quanti palcoscenici presentando il proprio libro autobiografico Alto come un vaso di geranio, ma alla fine quando il gioco si fa serio (e dunque si deve far ridere), Aldo Giovanni e Giacomo sono un mantra inscindibile. Tre nomi a fare un solo nome. In «Ammutta Muddica», nuovo spettacolo dopo sette lunghi anni di assenza dalle scene, il trio ripropone la ricetta infallibile: «Storie surreali - spiega Aldo - in bilico tra possibile e impossibile, dove i nostri personaggi si fanno maschere di un'Italia che oserei definire classica, perché non cambia mai. Noi italiani siamo sempre quelli in fondo, identici nei pregi e nei difetti. Un copione che ci ha sempre ispirato. Ecco perché noi ci sentiamo tagliati per la satira di costume e non per quella politica, che ha breve scadenza. Peschiamo da ciò che si vede in giro, dalle mode: come il tatuaggio, di cui parliamo in questo show, o della malasanità, in una gag ospedaliera che sta piacendo moltissimo al pubblico». In scena con Aldo, Giovanni e Giacomo c'è anche Silvana Fallisi, attrice comica e moglie di Aldo: entrare nelle alchimie del «branco» non deve essere facilissimo ma - spiega Aldo - «lei ci riesce. Si studia il personaggio, lo modella secondo le proprie intuizioni, accetta di buon grado gli eventuali appunti. Fa squadra e, devo dire, anche dietor le quinte, in tournée, quando magari noi maschi diventiamo un po' orsi e malinconici, è sempre lei a tirarci su e a suonare la carica».

Tra le novità dello show atteso agli Arcimboldi, una serie di riprese backstage dal sapore di «reality»: «Le abbiamo registrate prima, ma sono proposte come se avvenissero in tempo reale - spiega Aldo - La telecamera ci segue dal palcoscenico fino ai camerini». Nella storia dello show, un filo conduttore: un camion pieno di magie sterza e inchioda sul palcoscenico, e da lì escono i tre comici.

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