Cronaca locale

"Io lavo i piatti, tu li asciughi": l’humor nascosto di Elisabetta II

Tra le persone che conoscevano la Regina Elisabetta c'è il suo ex segretario e portavoce: ecco i racconti di quando la sovrana lavò i piatti, del rapporto con Carlo e del diario segreto

"Io lavo i piatti, tu li asciughi": l’humor nascosto di Elisabetta II

Raramente abbiamo assistito a così tanti racconti e testimonianze su una persona che ha messo d'accordo praticamente tutti, in maniera trasversale. Chi conosceva la Regina Elisabetta da vicino, però, adesso sviscera con magone numerosi anedotti di com'era Sua Maestà in privato: tra questi c'è l'82enne Richiard Winston "Dickie" Arbiter, ex segretario e portavoce della regina per più di 10 anni dal 1988. Il signor Arbiter può vantare una conoscenza e una quotidianità che, forse, nemmeno alcuni suoi familiari avevano.

Lo stupore per il pic nic

L'emozione dei primi giorni era palpabile: al pronti via, appena preso servizio, fu invitato nella località dove si è spenta serenamente la monarca, Balmoral, e gli fu subito chiesto di prepararsi perché si partiva per un pic nic con la regina. "Wow", fu la sua esclamazione: all'improvisso apparve lei che, come una persona qualunque, gli disse: "Dai, saliamo in macchina". Il racconto fatto a Repubblica è condito da particolari che non ti aspetti: invece dei sudditi, l'auto per il cottage la guidò lei stessa in persona. Una volta arrivati a destinazione, nessun lusso o sfarzo ma soltanto posate di plastica.

"Io lavo, tu asciughi"

Ma il bello viene dopo: la regina aveva un rapporto di confidenza con chi faceva parte della sua grande famiglia, pur se un semplice dipendente appena arrivato a corte. Dopo aver sparecchiato e pronto a lavare i materiali non riciclabili, una voce gli disse di aspettare. "Io lavo i piatti, tu li asciughi. E così facemmo. Che meraviglia". Sì, la Regina Elisabetta che lava i piatti assieme al suo segretario, non è certo scontato, anzi. Quando c'era da riprenderlo, però, anche in pubblico non si risparmiava. "Dickie, ancora queste orribili cravatte?", gli disse davanti a tutti in una reception.

Il senso dell'humor

Questi piccoli aneddoti servono a raccontare un'Elisabetta diversa ma che molti di noi, in fondo, immaginavano: una persona alla mano e con uno spiccato senso dell'umorismo, il classico humor british. Arbiter racconta al quotidiano italiano che era in grado di rompere il ghiaccio come nessun altro sapeva fare. "Anche perché non ci si permetteva mai di parlare direttamente alla Queen. Lei parlava, tu rispondevi soltanto. Ma se la guardavi negli occhi, sì, riconoscevi il suo humour inconfondibile. E soprattutto, trattava tutti allo stesso modo".

Il complotto su Diana

Gli anni difficili li ha vissuti anche la regina, come tutti gli esseri umani: malelingue e scandali non risparmiano nessuno. E così, la sovrana fu accusata di complotti vari dopo la morte di Lady D. Il segretario ricorda una "certa esasperazione" a Buckingham Palace soprattutto perché la regina voleva che i panni sporchi si lavassero in casa. "Dopo la morte di Diana la accusarono di non essere triste, ma si è comportata allo stesso modo quando spirarono sua sorella, sua madre o persino Filippo. I reali, i Windsor, non devono mostrare emozioni o sentimenti, perché non vogliono essere interpretati. Per loro è come una ferita in un'armatura", ha spiegato Arbiter.

Il rapporto con Carlo

Le uniche lacrime, in pubblico, le ha riservate per l'uomo della sua vita, Filippo, 73 anni insieme. Adesso, Carlo è succeduto alla madre: ma qual erano i loro rapporti? Il segretario racconta che non sono stati sempre facili, soprattutto quando Diana è morta nell'incidente stradale. E poi, soprattutto, diventare regina così presto ha creato in Carlo "questa fobia di essere trascurato. Ma poi ha capito con il tempo. E soprattutto, lui ha avuto la possibilità di crescere William e Harry e questo lo ha fatto maturare molto". I ricordi personali, però, non si esauriscono con il pic nic: stabile e pragmatica, così la ricorda Arbiter. E molto attenta, ovviamente, a tutto ciò che succedeva al Paese e al mondo. Un segreto, però, se lo sarà portato con sé: Elisabetta scriveva anche un diario. "Sì.

Ma credo non lo vedrete mai", conclude.

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