"Islamismo turco pericoloso, Milano attenta alla moschea"

In Francia è scontro sul mega progetto di «Milli Gorus» Ed è la stessa sigla a cui Palazzo Marino ha già detto sì

"Islamismo turco pericoloso, Milano attenta alla moschea"

«Spero che ci sia la volontà di aprire gli occhi. Quelle non sono moschee per la preghiera ma per la politica». Hassen Chalghoumi gli occhi li tiene belli aperti da anni. Imam di Drancy (Parigi), è il simbolo di un islam diverso, minoritario e coraggioso, che contrasta l'integralismo.

Da anni vive sotto scorta per le minacce subite. In Italia ha parlato varie volte dei suoi temi, invitato dall'istituto Friedman, diretto da Alessandro Bertoldi, fondatore di «Alleanza per Israele». Amico degli ebrei e nemico dei fondamentalisti, le minacce sono ripartite pochi giorni fa, quando l'imam è intervenuto sul caso Strasburgo e sull'islam turco.

In Italia la questione è sottaciuta, in Francia invece ne parlano tutti, da Brigitte Bardot al presidente Emmanuel Macron: la moschea in costruzione nella città «capitale dell'Ue» è la più grande d'Europa e anche la più discussa. Discussa anche dal governo, che ha contestato ai promotori - la sigla «Milli Gorus» - la mancata firma della Carta dei principi per l'Islam di Francia.

Il Comune di Strasburgo ha deliberato un finanziamento per il mega progetto (oltre 30 milioni di investimento complessivo) e questo ha provocato anche l'intervento del ministro dell'interno Gérald Darmanin. Al contrario, la moschea «di nuova previsione» in via Maderna a Milano non sembra suscitare dubbi. Non a Palazzo Marino, che anzi ha provveduto a inserire il «minareto» fra i quattro meritevoli di approvazione e «riconoscimento». Eppure la sigla promotrice delle due moschee è la stessa: l'organizzazione «Milli Gorus», considerata la casa-madre dell'islamismo nazionalista turco.

Fondata dal suo mentore Necmettin Erbakan, Milli Gorus è vicina al rais turco Recep Tayyip Erdogan. Nel suo «Islamisti d'occidente» appena uscito in libreria, il maggiore esperto italiano ed europeo di islam politico Lorenzo Vidino, la definisce «organizzazione gemella della Fratellanza (musulmana, ndr)». «Proseguono sulla stessa strada», assicura.

A Milano non ci sono finanziamenti locali, ma il Comune come detto ha deciso di inserire la moschea di via Maderna nel piano delle attrezzature religiose, negli strumenti urbanistici di recente approvazione.

La coincidenza non è sfuggita a Matteo Forte, capogruppo di Milano popolare: «È da qualche anno - ha detto - che segnalo l'opportunità di meglio selezionare gli interlocutori di Palazzo Marino, ma le mie segnalazioni sono per lo più accolte dal gesto delle spallucce». Forte ha evocato proprio Chalghoumi: «Ha chiesto addirittura lo scioglimento di Milli Gorus» ha ricordato.

«Quel che sta accadendo a Strasburgo è un pericolo - dice Chalghoumi al Giornale - anzi va oltre, ed è la stessa cosa che Erdogan ha fatto ritrasformando in moschea Santa Sofia a Istanbul. Strasburgo è la capitale dell'Europa, questa è una provocazione che non ha a che fare con l'islam spirituale». «L'islam politico - spiega l'imam - è una cancrena che sta prendendo sempre più spazio in Francia e in Europa. L'islam turco è leader dell'islamismo, e il gruppo Milli Gorus è stato fondato dal padre spirituale di Erdogan». «L'Europa - osserva - ha due lati: uno candido e uno vigliacco, ma con questo tipo di integralismo non c'è integrazione possibile, non c'è apertura, la sua strategia è politica. Questi sono la fiaccola dell'islam politico in tutta Europa, e hanno complici fra gli eletti». «Macron ha pregi e difetti - osserva l'imam franco-tunisino - ma è un uomo coraggioso e ha detto no all'islam politico. È stato il solo ad aver preso posizione contro Erdogan e ha pagato molto caro questa cosa».

Chalghoumi non perde occasione per manifestare amicizia agli ebrei di Francia e anche per questo è nel mirino. «È triste - dice - mentre il mondo arabo si sta aprendo verso Israele e verso il mondo ebraico, i musulmani d'Europa no, sopratutto i magrebini. Ho parlato con un ministro degli Emirati e gli ho detto: Sa qual è l'ultimo paese arabo che firmerà la pace con Israele?. Mi ha risposto l'Algeria. No, è la Francia ho detto. Antisemitismo e islamismo sono sentimenti molto presenti fra i giovani musulmani di Francia, Belgio e Italia, per ignoranza e per la presenza dell'islam politico che li manipola».

«Io - conclude l'imam - ho chiesto al ministro francese e al presidente di prendere posizione contro l'islam politico».

La moschea di Milano come quella di Strasburgo? «Spero che anche in Italia ci sia questa volontà di aprire gli occhi e di fermare questa cosa. Quelle non sono moschee per la preghiera, ma per la politica».

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