JazzMi festival di superstar Arriva il «magico» Hancock

La musica invade la città: «live» anche in Triennale Apre Mingus Big Band. Occhio alla virtuosa Hiromi

Antonio Lodetti

Non si sa dove cominciare a raccontare il JazzMi, festival che dall'1 al 10 novembre vedrà in città la crema del jazz mondiale coinvolgendo tutta la metropoli, dai luoghi deputati del jazz come il Blue Note al Conservatorio alla Triennale.

Si parte proprio dalla Triennale venerdì alle 16 con la Mingus Big Band, una delle mille emanazioni degli ensemble promossi dalla moglie del leggendario contrabbassista scomparso 40 anni fa. E ancora: 14 Grammy, una storia gloriosa da solo, nel quintetto di Miles Davis, alternando suoni acustici ed elettrici, ecco al Conservatorio, sempre venerdì alle 21, Herbie Hancock con il suo magico pianoforte. In alternativa al Blue Note (alle 21 e alle 23.30) il jazz mischiato allo r'n'b e al funk (sono in giro dagli anni Settanta sotto l'egida del «divo» Curtis Mayfield) dei Wooten Brothers. Il Conservatorio fa la parte del leone e sabato vede salire sul palco John McLaughlin, uno dei principali innovatori della chitarra a cavallo tra jazz-rock e musica indiana.

Alla Triennale alle 21 un gruppo di jazzmen italiani guidati da Peppe Servillo celebrano Modugno seguiti (alle 23) dal soul jazz del Delvon Lamarr Organ Trio. Attenzione all'Arci Biko (via E. Ponti 40) alle 22,30, va in scena l'ottetto Kokoroko della trombettista Sheila Maurice-Grey, punta di diamante della nuova ed effervescente scena jazz londinese.

La fiesta domenica 3 è al teatro Dal Verme con l'incontro del nostro Stefano Bollani e il maestro dei suoni afrocubani Chucho Valdés per una serata all'insegna dell'improvvisazione. All'Alcatraz i colori dell'Afro-Cuban All Stars; dal son al mambo tutte le sfumature della band voluta dal direttore musicale del mitico Buena Vista Social Club. Martedì imperdibile alla Triennale, ore 21, il concerto di Enrico Rava, che sta festeggiando in tournée mondiale e con il nuovo disco i suoi 80 anni.

Mercoledì ancora grande jazz d'autore italiano con Paolo Fresu alla Triennale, questa volta in trio. In contemporanea (peccato!) il maestro del pianoforte Enrico Intra si esibisce all'Anteo. Al Blue Note la fusion e lo smooth-jazz degli SPyro Gyra da Buffalo, New York, sulla scena dal 1974 sono una sicurezza, mentre in Triennale alla stessa ora la cantante canadese di origini haitiane Melissa Laveaux con i nostri Mauro Ottolini e Vincenzo Vasi. Giovedì doppio concerto (alle 21 e 23) della virtuosa pianista giapponese Hiromi, mentre alla Triennale due grandi del jazz italiano come Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi guideranno una jam session con The Revolutionary Brotherhood. Tra gli altri cento appuntamenti della giornata a Casa Emergency i vocalizzi di Rossana Casale. Venerdì evento speciale per tutti gli appassionati di jazz alla Triennale col pianista Kenny Barron, che riassume gli ultimi sessant'anni di jazz in cui ha lavorato con tutti i più grandi (da Dizzy Gillepsie a Stan Getz). A seguire (senza doversi spostare) date un ascolto al sax di Nubya Garcia e della sua band, altro fiore all'occhiello della nuova scena inglese. Al Blue Note i magici impasti chitarra e voce di Tuck & Patti, abituali e apprezzatissimi protagonisti nel club di via Borsieri.

Sabato 9 si torna al Conservatorio per celebrare Archie Shepp, re del free jazz e della musica improvvisata, a 82 anni ancora una furia al sax tenore.

Domenica si chiude con mille concerti un po' ovunque e alla Triennale il concerto del pianista svizzero Nik Bärtsch e dei suoi Ronin, ispirato alla Bauhaus e al funzionalismo.

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