L’aria di Milano più «buona» che a Courmayeur

Gli ambientalisti: «Ora le aree urbane sono semivuote, pochi i veicoli inquinanti»

L’aria di Milano più «buona» che a Courmayeur

Andrea Fontana

Per chi ha pronta la valigia e sogna la pace delle Alpi è un brutto colpo. Per chi resta forzatamente in città, forse, una magra consolazione. Fatti a pezzi i luoghi comuni e il classico «Vado in montagna a respirare un po’ d’aria buona», i risultati di un’indagine di Legambiente atterrano come un macigno sulle sicurezze e sulle vacanze dei milanesi: Courmayeur e Cortina d’Ampezzo sono più inquinate di Milano. Lo dicono chiaro e tondo le misure effettuate nei primi giorni di agosto che assegnano alle due località la maglia nera (è proprio il caso di dirlo) dell’aria pulita e riqualificano parzialmente l’atmosfera sotto le guglie del Duomo.
Cortina ha circa 50 microgrammi di polveri sottili in ogni metro cubo d’aria, Courmayeur addirittura 59. Entrambe sfondano il limite tollerato di 40 microgrammi, ma soprattutto doppiano la concentrazione di polveri registrata a Milano. I rilevatori mobili usati da Legambiente e tarati sulle centraline fisse dell’Arpa hanno infatti segnato 34 microgrammi di Pm10 in viale Monza e 24 lungo il parco della Martesana. La città presa dagli ecologisti come metro di paragone negativo si è riscattata, ma piano con i facili trionfalismi, anche se la performance dell’aria meneghina non è una prima assoluta. Dodici mesi fa erano state Cortina e Bormio a fare peggio della capitale lombarda nell’inquinamento da benzene e da ossido di azoto. «Milano ad agosto è semivuota - spiega Damiano Di Simine, responsabile della campagna di Legambiente, Carovana delle Alpi - e il traffico è costituito prevalentemente da autoveicoli, quindi meno inquinante. Certo il piano del traffico predisposto dalla Regione è un po’ più coraggioso, ma siamo molto lontani da una situazione accettabile». A far salire la posizione di Milano nella classifica della purezza atmosferica sono state anche le condizioni climatiche degli ultimi giorni: qualche temporale ha infatti permesso un maggiore ricambio dell’aria migliorando la situazione inquinamento.
Sono allora i milanesi, come dicono i maligni, a portarsi lo smog anche in vacanza? In parte è vero. A Cortina come Courmayeur sono molti i turisti che non abbandonano mai la quattroruote e che, se potessero, scalerebbero il Monte Bianco in prima e seconda. La tesi è buona soprattutto per la cittadina del Bellunese che nei mesi estivi deve convivere con un intenso traffico turistico. Sono anche altri invece i problemi di Courmayeur, che deve fare i conti con i motori diesel delle migliaia di Tir che transitano per il traforo del Monte Bianco. «A fondovalle c’è sempre una maggiore tendenza alla sedimentazione delle sostanze inquinanti - precisano da Legambiente -, ma sulle Alpi bisogna fare di più».

Trasporti pubblici più sviluppati e integrati, che prevedano treni, navette, car sharing, suggeriscono gli ecologisti: soluzioni già esistenti in Svizzera e in Austria e che mettono a rischio l’attrattiva turistica delle località italiane. Altrimenti, i milanesi che cercano aria pura avranno solo una scelta: o varcare le Alpi o restare in città.

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