Cronaca locale

L'«art week» in quarantena si mette in mostra all'aperto

Due sculture internazionali a Citylife sottolineano una settimana orfana di Miart e di grandi progetti

L'«art week» in quarantena si mette in mostra all'aperto

Prove di ripartenza per l'arte a Milano. Dallo scorso fine settimana la città ha ricominciato a muoversi: il centro era preso d'assalto per lo shopping e qualcuno si sarà anche accorto che il Palazzo della Ragione è finalmente stato «spacchettato» dopo il restauro. A Palazzo Reale e al Museo del 900 non si scorgono di certo le file di visitatori cui eravamo abituati in epoca pre-covid, tuttavia qualche turista in più si comincia a vedere.

Negli ultimi anni a settembre s'inaugurava la stagione delle grandi mostre: dovremmo aspettare invece l'autunno inoltrato (il 30 ottobre, per le Divine Avanguardie dedicate alle artiste russe più rivoluzionarie) o l'inverno (per l'attesa esposizione su Le signore del Barocco, con opere di Artemisia Gentileschi). Rompe allora il ghiaccio l'arte contemporanea: da oggi e fino al 13 settembre è ArtWeek, in un'edizione speciale, rispetto a quella che avrebbe dovuto tenersi la scorsa primavera. Meno eventi, meno ospiti, più digitale. La stessa Miart, la fiera d'arte moderna e contemporanea attorno alla quale ArtWeek di solito ruota, è realizzata solo online in attesa della prossima, programmata per l'aprile 2021.

«La città sente il bisogno di ricominciare e tutto il settore degli eventi culturali si muove nel territorio compreso tra due parole-chiave: cautela e fiducia», ha detto l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Sulla fiducia puntano vari eventi in presenza, come l'open day di mercoledì di varie gallerie d'arte contemporanea che terranno aperti i loro spazi dalle 15 alle 22 (programma su www.milanoartcommunity.it). Da questa settimana anche i musei civici sono aperti tutti i giorni all'insegna del contemporaneo: al Pac di via Palestro ci sono le performance sonore di «Performing PAC. Made of Sound» mentre a Palazzo Reale nell'Appartamento dei Principi inaugura «Out of the blue», un viaggio nella tradizione della calligrafia compiuto da sei artisti cinesi contemporanei, chiamati a esprimersi da Alcantara. Al Museo del Novecento focus sul pittore astrattista Valentino Vago e personale di Franco Guerzoni: la collezione permanente del museo sabato 12 sarà visitabile dal pubblico gratuitamente.

Continuano poi le personali di arte contemporanea allo Studio Museo Francesco Messina (dal 10 espone Roberta Colombo), a Casa Museo Boschi Di Stefano (con opere grafiche di Ugo La Pietra) e al Diocesano (da vedere la monografica dedicata alla grande fotografa Inge Morath). Sposa il contemporaneo anche il Museo della Scienza dove si potrà visitare «La voce dei metalli», con opere di Roberto Ciaccio. Diversi spazi privati organizzeranno per l' artnight di sabato sera eventi video e performance, ma forse dalle «big del contemporaneo» (Fondazione Prada e Pirelli Hangar Bicocca) ci si sarebbe aspettati qualcosa di più: le sedi, così come la Triennale, saranno aperte ma con le mostre già allestite pre-lockdown, quindi «Porcelain Room», dedicata alle preziose ceramiche cinesi e la personale dell'artista Liu Ye da Prada e le sperimentazioni dell'americana Trisha Baga all'Hangar (che riapre solo da giovedì). Nessuna Art Week avrebbe davvero senso senza un intervento di arte pubblica e così domani pomeriggio al parco di Citylife due nuove sculture saranno svelate alla città e andranno ad aggiungersi a quelle già esistenti.

Si tratta di «New Times for Other Ideas / New Ideas for Other Times» di Maurizio Nannucci e «Beso» di Wilfredo Prieto.

Commenti