L’INTERVISTA MATTEO SALVINI

Onorevole Matteo Salvini, Ignazio La Russa dice che Bossi sindaco di Milano è solo una «legittima suggestione propagandistica».
«Quella che per La Russa è solo propaganda, per molti milanesi che ho incontrato è invece una speranza».
Quindi la Lega candida Bossi?
«Ho detto quello che penso e quello che pensano molti concittadini».
A Vigevano nel derby del centrodestra, il candidato leghista ha battuto al ballottaggio quello del Pdl col 73 per cento contro il 27.
«Quando corriamo soli contro tutti, gli elettori sanno cosa scegliere. E la Lega stravince. Non è più tempo di minestroni, non sono più di moda».
È vero che in molti stanno bussando alla vostra porta?
«Abbiamo ricevuto molti complimenti dopo le ultime elezioni».
Complimenti da chi?
«Consiglieri comunali, di zona, consigli di amministrazione. Molti».
Si dice soprattutto dell’Udc.
«Anche dell’Udc. Ma i più entusiasti mi sembra avessero tessera Pdl».
Qualche nome?
«Li faranno loro, se vorranno. Noi li comunicheremo a cose fatte».
Imbarcherete proprio tutti?
«Useremo prudenza. È troppo facile saltare sul carro del vincitore».
E quindi?
«Solo persone serie e con passato trasparente. E fedina penale pulita».
Ieri c’è stato il tavolo del Pdl con il sindaco Letizia Moratti.
«Anche noi abbiamo dei tavoli. Domani al mercato di via De Capitani in Bovisa, giovedì in via Calatafimi al Parco delle Basiliche, venerdì in via Catone a fianco di viale Jenner».
Ancora questa retorica populista. Che c’è di male se i dirigenti del partito decidono una strategia? Inviteranno anche la Lega.
«Se vogliono incontri istituzionali c’e Giancarlo Giorgetti, Igor Iezzi, c’è Matteo Salvini. Siamo a disposizione. Intanto, però, noi continuiamo ad andare tra la gente».
Andrete al loro tavolo?
«Certo. Ma invitiamo anche gli amici del Pdl ai nostri tavoli. Li facciamo ai mercati con qualche migliaio di milanesi. Sono interessanti, ci sono tanti problemi da ascoltare».
Cosa chiede la Lega alla Moratti?
«Una Milano un più aperta».
La Lega che vuole una Milano più aperta? Ma è proprio sicuro?
«Certo. Non di soli divieti si può campare. Bene le telecamere, gli sgomberi, gli orari di chiusura. Ma ci vuole anche altro. Qualche guizzo».
Per esempio?
«Ho incontrato gli operatori del cinema. Una volta eravamo la capitale della pubblicità, dei cartoni animati, dei doppiaggi. Oggi siamo in ritardo, il Comune non ha nemmeno un ufficio che risponda in una settimana se George Clooney per caso decidesse di girare uno spot a Milano. La macchina di Palazzo Marino ha bisogno di essere registrata».
La Moratti ha mandato una lettera al ministro Maroni per risolvere il problema della moschea.
«Bene che il sindaco si rivolga a un ministro leghista.

Ma Maroni sta combattendo mafia e ’ndrangheta, magari il problema della preghiera in viale Jenner potremmo anche cercare di risolvercelo da soli».
Prima seduta del Bilancio e non c’era nemmeno il numero legale.
«La Lega c’era. Sono in consiglio dal ’93 e non ho mai visto una cosa simile. Il bilancio è il documento più importante dell’anno».

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