Altro che «Lugano addio», come cantava Ivan Graziani. A giudicare dalla programmazione della nuova stagione targata Lac di pubblico anche lombardo ne arriverà, nel vicino centro svizzero del Canton Ticino a un'ora e mezza di auto da Milano. Si parte venerdì alle ore 20.30 con l'Orchestre de Paris, la prima di una serie di formazioni in calendario. Sul podio è previsto Daniel Harding e, ospite d'eccezione, la violinista Carolin Widmann, che eseguirà il «Concerto n.2 per violino e orchestra» del fratello Jörg (Widmann), apprezzato clarinettista e compositore. La prestigiosa bacchetta completerà la scaletta con l'«Ouverture» da «Coriolano op.62» e la «Sinfonia n.6 in Fa, «Pastorale», di Beethoven. Una partenza «a razzo» dunque, che apre una stagione costellata di big e compagini di livello.
«È vero che avere nello stesso anno Petrenko, i Berliner e Wiener è un po' un caso, un caso molto felice, direi attacca soddisfatto il direttore artistico Etienne Reymond Ho sempre voluto portare qui la qualità delle grandi metropoli musicali». La filosofia dietro al cartellone è presto detta: «Sempre i migliori musicisti», puntualizza il manager. Basta scorrere il cartellone e si leggono nomi come quelli di Trifonov e Pollini, per i pianisti; Ticciani e Tilson per la direzione d'orchestra. Già, proprio così: come fa mousieur Etienne ad avere tutte queste stelle insieme, ovviamente contese pure tra i teatri delle capitali del mondo, in realtà non è un mistero. Lo strategico e paziente direttore «gioca d'anticipo», si muove fino a due anni prima, e anche di più, della data da mettere in calendario. Così riesce ad accordasi con orchestre e interpreti che giungono in «esclusiva» e non solo perché di passaggio o in un tournèe. Risultato: lo spessore del programma c'è e si fa notare fuori dai confini del Paese. Lo confermano le percentuali: ai concerti del Lac l'80% degli spettatori è locale; il 10% è di Milano e del resto della Lombardia, il resto arriva dalla svizzera tedesca, soprattutto da Basilea e Zurigo. «Però quando abbiamo fatto cose molto mirate, quindi per Lugano aggiunge Reymond come a Pasqua con l'Orchestra Mozart in residenza, c'è stato un 25% di turisti, in alcuni casi volati persino da Parigi e Londra».
Tra gli spettacoli difficile scegliere ogni volta, perché le «calamite musicali» possono essere diverse. Il maestro sta al gioco e, posto che ogni avvenimento è degno di nota e che non mancherebbe mai a nessuno degli appuntamenti, accetta di sceglierne tre della stagione che sta per partire: «Per iniziare i due concerti di Bernard Haitink con l'Orchestra Mozart (21 e 24 aprile 2019, ndr), perché lui ha detto che piano piano vorrebbe ritirarsi. Poi penso al concerto di Petrenko, un direttore che fa pochi tour, con la Bayerisches Staatsorchester in scena il 17 ottobre; infine metterei un doppio concerto, le date con i Wiener (18 gennaio) e i Berliner (3 maggio)». Per aspetti diversi, eventi che risultano rari. Come particolare, ricominciando da capo, è l'inaugurazione di domani che conferma l'attenzione di «Lugano Musica» per la contemporanea.
Il «Concerto» che suonerà la virtuosa di Monaco di Baviera, la bella Widmann, vergato appunto dal fratello Jörg «è stato commissionato dalla Suntory Hall di Tokio», conclude il direttore artistico. Una prima mondiale avvenuta in Giappone lo scorso 31 agosto che arriva dritta dritta sul palcoscenico del Lac elvetico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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