Onorevole Matteo Salvini, Giulio Tremonti dice che l'Imu è incostituzionale.
«La Lega è un anno che combatte contro la tassa sulla casa».
E che i contribuenti potranno chiederne il rimborso al servizio tributi del Comune.
«Ma qualcuno quella tassa l'ha approvata».
Roberto Maroni ieri ha twittato un «Grande Giulio, ti vorrei come Premier».
«Sindaci della Lega hanno già dimezzato le aliquote».
Mario Monti dice che senza quei soldi, l'Italia sarebbe andata a fondo.
«Sono 4 miliardi di euro. Uno dei pochi punti del nostro programma per le elezioni politiche sarà la regolarizzazione e la tassazione delle prostitute».
Tassare le prostitute invece della prima casa?
«La Germania incassa 4 miliardi di euro, proprio come la nostra Imu».
Ammetterà che è una proposta un po' forte.
«Uno Stato serio non tassa prima la casa delle prostitute. La Lega lo predica da 15 anni, ci sono i nostri progetti di legge».
Monti ha detto che adesso si può ridurre l'Irpef e congelare l'aumento dell'Iva.
«È diventato un perfetto politico. Uno dei tanti. Nei fatti lui da solo ha tassato gli italiani più che negli ultimi dieci anni».
Maroni dice che chi è nemico di Monti è vostro amico. L'accordo con il Pdl è fatto?
«Anche Grillo è contro Monti, l'accordo con la Lega non è così automatico».
Senza accordo con il Pdl, la Lega rischia di sparire dal parlamento.
«Il nostro obiettivo è la rivoluzione fiscale e quella si fa nelle regioni: in Veneto, Piemonte e Lombardia ci sono il 50 per cento delle tasse».
Ma senza Pdl, nemmeno Maroni in Lombardia vince.
«Il militante vuole la Lega da sola, ma non si può sempre fare quello che si vorrebbe».
La politica è l'arte della mediazione.
«Non possiamo mediare sul 75 per cento delle tasse che devono restare ai lombardi».
La secessione fiscale è peggio di quella politica.
«È quello che fa la Catalogna con Madrid. E in Italia la Sicilia trattiene il 98 per cento delle tasse e il Trentino il 90».
Ma quelle sono Regioni a statuto speciale.
«Aggiungiamo anche la Lombardia, così ci teniamo tutto».
L'accordo col Pdl è vicino?
«In passato la Lega ha dato i voti ad Albertini, alla Moratti, a Podestà, a Formigoni: ci siamo sempre fidati con alterni risultati. Adesso abbiamo Maroni e un nostro programma: chi ci sta è bene accetto».
Si parla di un ticket con Maroni presidente e Mariastella Gelmini sua vice.
«Prima ragioniamo sui programmi, poi magari sui nomi».
Gli ultimi sondaggi vi danno al 6 per cento nazionale.
«Significa il 20 nelle regioni del Nord. Quello ci interessa».
Per il parlamento ci sono gli sbarramenti da superare.
«L'accordo con Tremonti ci garantisce a livello nazionale».
In Lombardia il centrosinistra con Umberto Ambrosoli parte favorito. Vi brucia?
«Io del suo programma non ho visto ancora niente».
Albertini dice che per la Lega non è l'Epifania, ma comincia la Quaresima.
«Albertini non pervenuto, non porterà via un solo voto al centrodestra».
I numeri dicono che Maroni farà molta fatica.
«Oltre a quella della Lega, ci sono già quattro liste civiche di non leghisti che lo appoggiano. C'è molto entusiasmo».
Ora c'è un'inchiesta sulle spese dei senatori leghisti: con i soldi del gruppo, si facevano pagare l'affitto e un altro stipendio.
«I diretti interessati hanno smentito. Mi fido».
C'è da fare ancora pulizia?
«Noi siamo gli unici che hanno cambiato il segretario e mandato a casa senatori».
Dirà mica la magistratura ad orologeria?
«Dico solo che dopo aver tanto parlato sui giornali di diamanti ed elicotteri, contro la Lega non solo non c'è una condanna, ma non è nemmeno cominciato un processo. Strano, proprio adesso che possiamo vincere la Lombardia».
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