Si sono proposti come i paladini dei diritti civili e del verde. In realtà hanno bloccato un progetto utile a tutto il territorio. Una decina di attivisti del centro sociale la Fornace di Rho l'altra sera ha improvvisato un blitz interrompendo il consiglio comunale di Lainate a un passo dal voto per ratificare il progetto di riqualificazione dell'area dell'ex Alfa Romeo. I dissidenti si oppongono alle colate di cemento e alla costruzione di un centro commerciale. Ma forse non si sono accorti che il piano in questione non riguarda un bosco da radere al suolo bensì un'area dismessa da ben 17 anni, una landa grigia a un passo dai padiglioni di Expo.
Stasera il consiglio comunale di Lainate si riunirà nuovamente per approvare l'accordo di programma. L'appuntamento con il 2015 è vicinissimo e non c'è tempo da perdere: prima si parte meglio è, soprattutto per la costruzione delle infrastrutture. In ballo c'è la costruzione di una città nella città, con un centro commerciale ma anche con abitazioni e aree verdi. Ormai la Fiat è proprietaria solo di una piccola percentuale dell'area di Arese. I 2 milioni di metri quadrati del progetto sono invece di proprietà della società Particom Uno, Aglar e Tea. Dopo il via libera comunale, si procederà con il cambio di destinazione d'uso di parte dell'area: 370mila metri quadrati sono destinate alle attività produttive, 77mila commerciali. L'indice di edificabilità è pari a 0,28 (Milano, ad esempio, viaggia tra lo 0,75 e l'1). L'investimento, 800 milioni di euro, riqualificherà tutto il territorio e darà un valore aggiunto a Lainate e Arese. Tuttavia, assieme ai centri sociali, ad opporsi ai cambiamenti, sono anche gli ex lavoratori dell'Alfa Romeo che da due anni sono in presidio davanti alle portinerie dello stabilimento. Stasera si temono nuovi blitz e nuove contestazioni che interrompano i lavori dell'aula. Tuttavia il sindaco di Lainate Alberto Landonio è stato chiaro e si rifiuta di convocare un consiglio comunale a porte chiuse: l'argomento interessa tutta la città e la discussione riguarda tutti.
A parte le occupazioni messe in scena dai dissidenti, il piano di riqualificazione ha anche altri nemici: la Lega Nord ha formato un insolito asse assieme al Pd e voterà contro l'accordo di programma. Il motivo? Si teme che il nuovo super centro commerciale metta definitivamente in ombra le attività dei piccoli negozianti delle due cittadine che già fanno i conti con la crisi.
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