L'alunno «pr» che scrive mail su Moro e gli anni di piombo

«Caro direttore, vorrei invitarla alla nostra mostra» Così Andrea supera la prova di pubbliche relazioni

Maria Sorbi«Spettabile direttore Alessandro Sallusti, vorrei invitare uno dei suoi giornalisti all'inaugurazione della mostra fotografica e documentaria sul 38esimo anniversario del rapimento di Aldo Moro. Cordiali saluti dall'alunno Andrea, 12 anni». Una mail insolita, che non passa certo inosservata. Ci incuriosisce che un ragazzino delle medie parli di Aldo Moro (a stento gli Anni di Piombo rientrano nei programmi scolastici). E ci stupisce che dal banco di un'aula delle medie sia partita una mail al direttore di un quotidiano. Apprezziamo l'intraprendenza. E accettiamo di buon grado l'invito. Scopriamo che «l'alunno Andrea», della seconda C della scuola media di via Gallarate, è un adorabile ragazzino dagli occhi azzurri, simpatico e un po' timido. La sua prof di italiano, Paola Galimberti, ci racconta che tutto è nato da un compito dato alla classe: imparare a scrivere una mail di invito e ingegnarsi per cercare contatti e indirizzi nelle redazioni. Andrea è l'unico che ha ricevuto una risposta. «Bravo, dammi il cinque» gli dice la prof in corridoio. Noi speriamo che arrivi anche un bell'otto tondo tondo sul registro. La sua mail ha funzionato. E in redazione ha fatto sorridere tutti: «Per ulteriori informazioni - scrive lo studente al termine dell'invito - può chiamarmi al cellulare. La prego di non contattarmi dalle 8 alle 14,30». L'orario di scuola.«Ho affidato ai ragazzi il compito della mail per abituarli al problem solving - spiega l'insegnante - Per loro non è così scontato mettersi a cercare nomi e indirizzi di posta elettronica. In classe li chiamiamo 'compiti della realtà'. È un modo per abituarsi ad avere a che fare con il mondo esterno». E anche la mostra dedicata ad Aldo Moro e al suo assassinio è un modo per «dare una sbirciata» al mondo più attuale, quello che, per questioni di programmi ministeriali, viene confinato a pochi capitoli sui libri di testo di terza media. «In storia noi abbiamo appena finito di studiare la rivoluzione francese - racconta Andrea - però ci capita anche di parlare in classe di altro. Ad esempio, quando c'è stato l'attentato a Parigi, abbiamo parlato di Isis e di terrorismo». Andrea e la sua scuola, con la loro piccola storia, dimostrano di essere in contatto con ciò che accade oltre le mura scolastiche. E non è poi così scontato negli istituti delle medie.

Il preside Angelo Lucio Rossi va molto fiero dell'impostazione data all'istituto: «Vogliamo che la scuola sia un luogo aperto - spiega - Per questo, tra le varie iniziative, ospitiamo la banda degli ottoni e, in cortile, abbiamo creato degli orti che vengono curati dai pensionati del quartiere. La nostra scuola è aperta fino a mezzanotte, è di tutti e non solo degli alunni». Gli studenti, che hanno già scritto un libro sulla montagnetta di san Siro, presto si cimenteranno in una raccolta di poesie e disegni.

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