Lambro e Seveso, le esondazioni non finiscono mai

Secondo la Regione anche le vasche non risolveranno le crisi

Non appena ha iniziato ad affievolirsene il ricordo, sono tornate le esondazioni. L'ennesima di questa stagione è stata del Lambro, invece del solito Seveso. E ha riguardato soprattutto aree verdi limitando dunque i disagi per i cittadini, ma per i prossimi giorni sono previste altre piogge. Dunque non è detto sia finita qui.

Il Seveso ha preoccupato fino al mattino, quando è rientrato sotto i livelli di guardia: undici pattuglie della polizia locale, insieme alla Protezione civile, hanno monitorato l'andamento del corso d'acqua fin dalle prime ore del mattino. La fase acuta, quando il Seveso ha superato la seconda soglia di allarme, si è registrata alle 7 a causa dalle forti piogge. Non è però mai stata raggiunta la terza, quando cioè il rischio esondazione diventa possibile. Le pattuglie dei vigili si sono dunque impegnate a regolare la circolazione nella zona, mentre i tecnici di Metropolitana Milanese hanno aperto i tombini in modo da evitare allagamenti.

Il Lambro invece durante la mattina è uscito dagli argini, ma in alcune zone dell'omonimo parco e in quello Monluè e senza causare danni. È stato chiuso solo il cavalcavia di Via Varsavia a causa delle forti piogge della notte e della prima mattinata. Nel primo pomeriggio però la situazione è rientrata: il Lambro è tornato a un metro sotto il livello di preallarme e anche il Seveso non ha creato ulteriori allarmi. I due fiumi sono comunque rimasti sotto osservazione della polizia locale.

La storia però non finisce qui perché fino al fine settimana sono previste altre precipitazioni. E negli altri giorni non è comunque in programma sole e bel tempo.

Così l'eterno ritorno delle esondazioni non è scongiurato, come anche dimostra la pubblicazione del progetto definitivo per la costruzione della vasca di laminazione di Senago: secondo quanto riporta la tabella pubblicata dal sito di Regione Lombardia, la metà delle sedici esondazioni avvenute dal 3 maggio 2010 al 3 agosto 2014 non sarebbe stata evitata nemmeno con questa infrastruttura.

Sarebbe andata molto meglio, sempre secondo il documento pubblicato da Regione Lombardia, se fosse stata disponibile anche quella di Paderno Dugnano: in quel caso si sarebbero evitate quattordici esondazioni. Ma nemmeno quella avrebbe evitato le peggiori fino ad ora registrate, quella del primo novembre 2010 e quella dell'8 luglio 2014. Segno che il problema delle esondazioni non è risolvibile in tempi brevi.

E, anno di contingenze straordinarie, è facile che se ne verifichi qualcuna anche durante i mesi dell'esposizione universale: nel migliore dei casi, secondo i dati disponibili oggi, le infrastrutture che saranno pronte nel 2015 potranno limitare molto, ma non risolvere definitivamente il problema.

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