Lapo a Montenapo «I miei occhiali una sfida per l'Expo»

Lapo a Montenapo «I miei occhiali una sfida per l'Expo»

Nel quadrilatero della moda, epicentro del glamour che non teme la crisi e che attira turismo ricco come mosche al miele, mancava solo lui. E Lapo Elkann, ex enfant terrible della famiglia Fiat, non si è fatto attendere e dopo scorribande in ogni campo con breaking news a mezzo stampa (l'ultima: «sono stato abusato a 13 anni») eccolo in via Montenapoleone. Non con il suv in doppia fila a scatenare le ire delle massaie ma con il suo negozio, ultimo punto vendita della griffe da lui fondata, Italia Independent. Detto fatto. Ieri il rampollo di casa Agnelli era pubblicamente in scena ad appendere occhialoni sugli scaffali del flagship che segue a ruota quelli di Alassio, Courmayeur e Torino. Ai passeggiatori di Montenapo (è nel cortile del numero 19), Lapo proporrà lo stile inconfondibile dei suoi accessori moda, proprio all'indomani della discesa in campo del marchio a fianco della Nazionale italiana di Rugby, nonchè del guadagno di quasi un punto e mezzo del titolo in Borsa. Obbiettivo, manco a dirlo, Expo 2015, per la gara alla vetrina del vero autentico made in Italy. Lapo è determinatissimo: «Saremo noi l'alternativa a Ray-Ban». Ogni particolare, ogni materiale - sottolineava - è frutto di una ricerca stilistica accurata che proviene da ambiti diversi come l'automobilistica o la nautica. Mica dettagli. «È fondamentale sia per competere sul mercato globale, sia per lavorare con altri gruppi e aziende che costituiscono una presenza rilevante nell'economia del nostro Paese».
Da piazza Affari a via Montenapoleone il passo è stato breve. E ieri il Quadrilatero era in fibrillazione, anche perchè il fondatore di Italia Independent e Independent Ideas ha approfittato dell'inaugurazione per dare le sue ricette alla ripresa del Paese. Dalla politica a Expo. Per lui il premier Letta «va sostenuto nello scardinare la burocrazia, la gerontocrazia, le vecchie correnti di potere che fanno da tappo alla crescita». Invece Sala e Rampello (commissario unico e direttore artistico di Expo 2015) «vanno aiutati anzichè discutere, dibattere, polemizzare perchè Expo sarà lo specchietto per le allodole dell'Italia verso il mondo».
Poi passa a illustrare gli atout del suo negozio dal design eccentrico e ricco di citazioni, come il tavolo fatto di pneumatici, o il pavimento con pista di macchinine al soffitto di lenti specchiate. Venendo al prodotto che ha riscontrato un aumento di fatturato del 73 per cento rispetto all'anno scorso, Lapo presenta i pezzi forti: come l'occhiale dedicato a Milano, con lo skyline della città sull'asta, fino al modello infrangibile per bambino.
Visto il successo del gruppo, Lapo si è detto convinto che «se uno lo vuole e ci crede e ha il prodotto giusto al prezzo giusto può convincere e crescere anche su un mercato difficile e complesso, basta lavorare sempre più ed essere costruttivi, non disfattisti».

Dalla parte delle imprese italiane c'è «il love brand Italia: noi - afferma - dobbiamo smetterla di parlare male del nostro Paese, dobbiamo essere i primi ad amarlo e chi ha di più anzichè dare una spallata dovrebbe dare una mano, fare azienda, che è il punto forte dei francesi e il nostro debole».

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