«Via Larga è fuorilegge» Esposto Cisl sull'anagrafe

Il segretario del sindacato scrive alla Procura De Chirico (Forza Italia): «Edificio da chiudere subito»

(...) immediatamente». «Le scale sono puntellate e manca il certificato di stabilità. Inoltre gli impianti elettrici non sono a norma. E i motori dell'aria condizionata che serve il salone centrale frequentato da decine di cittadini sono in una stanza che non ha porte chiuse» prosegue.

Su carta intestata della Cisl-Fp (Funzione pubblica), il segretario Cobelli ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Milano. Un esposto dedicato all'edificio di via Larga, dove lavorano molti dipendenti del Comune, e dove passano ogni giorno centinaia o migliaia di utenti, milanesi alle prese con pratiche o documenti: Anagrafe, Stato civile, Servizi funerari, ma anche settore Commercio.

«L'edificio - precisa il sindacato - costituisce uno dei più grandi archivi cartacei della Lombardia, ove vi è permanenza giornaliera di numerosi dipendenti e frequentazione di migliaia di utenti».

Il sindacato si è mosso sollecitato «dalle continue segnalazioni degli Rls» (i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) e «dalle preoccupazioni espresse dai lavoratori, nonché dal deteriorarsi delle condizioni igieniche e strutturali dell'edificio». È partita dunque un'iniziativa rivolta al Comune, per chiedere interventi, bonifiche e incontri. La prima lettera è dell'aprile 2017. Il 28 marzo scorso, poi, la Cisl ha chiesto al Comune di produrre copia del certificato Prevenzione incendi, copia del certificato di idoneità statica e copia del certificato di conformità degli impianti.

«Solo a seguito di un successivo sollecito - spiega Cobelli- l'11 aprile l'amministrazione rispondeva inviando una serie di documenti inerenti la certificazione degli impianti». Documenti che secondo la Cisl sono «obsoleti e incongruenti».

Da Palazzo Mario puntualizzano che «ci sono alcume parti degli impianti, montanti e pezzi di distribuzione, che hanno i documenti in regola». Quanto alla mancanza del certificato di idoneità statica, la Cisl riporta che il Comune lo avrebbe giustificato «con la mancanza di obbligo di legge» fino al 26 novembre 2019». Alla Cisl non risulta questo termine, ma da Palazzo Marino - interpellati - fanno sapere che «con il nuovo regolamento edilizio ci sono 5 anni a disposizione per adeguarsi».

Inoltre - prosegue il segretario - il Comune ha ammesso «la mancanza del certificato di prevenzione incendi, sottolineando che il servizio Prevenzione e protezione monitora costantemente». In effetti, su questo certificato, da Palazzo Marino riconoscono che «è vero che non lo abbiamo come il 90% degli edifici in Italia. E stiamo provvedendo per metterci in regola».

«Grave, anzi, gravissimo che il Comune se ne freghi dei continui appelli della Cisl», commenta De Chirico, «è inammissibile la leggerezza con cui si continuano a chiedere proroghe. Sono in attesa di ricevere una risposta alla mia interrogazione per chiedere lo stato di salute degli immobili di proprietà dell'ente. Ho proposto una commissione tecnica che classifichi le priorità d'intervento.

Mi auguro che Sala e Tasca, (sindaco e assessore, ndr) così attenti alla svendita del patrimonio comunale, s'inizino a preoccupare anche della salute dei milanesi». «Sembra che il Comune voglia realizzare la cittadella degli uffici pubblici. Ma quanti anni ci vorranno? - conclude De Chirico - Continuiamo a fare proroghe per altri 10 anni?».

Alberto Giannoni

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